Roma Zona 30: le prime 52 vie a 30 km/h nei Municipi. Cosa succederà da settembre a fine anno
Ecco, Municipio per Municipio, le vie già ufficialmente individuate nel piano (52 vie), escludendo per ora l’area ZTL del Centro storico

In arrivo a Roma una svolta concreta e misurata: fra novembre e dicembre, scatta in tutto il Centro storico la Zona 30 – un limite reale a 30 km/h che trasformerà circa 52 strade nei vari Municipi. Tutto è pronto, dal Comune arrivano conferme ufficiali, con un obiettivo nitido: sicurezza stradale e rispetto del cittadino. Di seguito il piano nei dettagli.
Un’azione contro l’incidentalità: il Centro storico diventa Zona 30
L’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, ha dichiarato chiaramente che Roma affronta «un’emergenza in materia di sicurezza stradale» e ha illustrato le nuove misure: a partire da settembre, il Centro storico sarà interamente Zona 30, grazie a una delibera pronta e in attesa delle firme attese per l’inizio di settembre 2025.
Le nuove regole saranno accompagnate da una serie di controlli elettronici – nuovi autovelox fissi e mobili, telecamere, tutor sulle principali arterie e Vista‑Red agli incroci – con interventi già in programma sulla Tangenziale Est, via Isacco Newton, via del Mare, e la Cristoforo Colombo.
Non solo centro: le prime 52 strade, estese a tutti i Municipi
Oltre al perimetro storico, il piano riguarda circa 52 vie distribuite in tutti i municipi romani, proseguendo l’obiettivo di estendere la pratica della Zona 30 anche fuori dal centro cittadino.
Tra i quartieri interessati: Centocelle, Monteverde, Balduina, Pigneto, via di Villa Ada e viale Agosta sono già stati citati come esempi concreti delle aree coinvolte.
Strade per strada: l’elenco completo Municipio per Municipio
Ecco, Municipio per Municipio, le vie già ufficialmente individuate nel piano (52 vie), escludendo per ora l’area ZTL del Centro storico:
- Municipio II: via Reggio Calabria, via del Castro Laurenziano, via di Villa Ada.
- Municipio IV: via Filippo Meda; via Recanati.
- Municipio V:
- via di Villa Serventi
- via del Pigneto (all’altezza del civico 104, da circonvallazione Casilina a via Castruccio Castracane)
- viale Agosta
- via dei Gelsi
- via delle Robinie
- via Achille Vertunni
- Municipio VII:
- viale dei Consoli
- viale San Giovanni Bosco
- via Giuseppe Salvioli
- via Amantea
- via Casignana
- via Gasperina
- via Genzano
- piazza di Villa Fiorelli
- Municipio VIII: via dell’Arcadia; via Andrea Di Bonaiuto (norma già in vigore).
- Municipio XII (equivalente dell’originario “XII”, attuale XIII Aurelio? qui l’articolo dà Municipio XII):
- via Giacinto Carini
- via Guido Guinizelli
- largo Alfredo Oriani
- via Alessandro Crivelli
- via Giovanni de Calvi
- via Ludovica Albertoni
- via Luigi Zambarelli
- Municipio XIII:
- via della Cellulosa
- via della Madonna del Riposo
- Municipio XIV:
- via Pietro Gasparri
- piazza Giovenale
- via Pietro Maffi
- via Pasquale II
- Municipio XV:
- via San Godenzo
In tutto, il computo ufficiale parla di 52 vie, anche se “ne mancherebbero meno di una decina da confermare” secondo l’assessorato alla Mobilità.
Il quadro d’insieme: da Pigneto a Balduina, una rete diffusa
- Strade collocate in zone centrali e periferiche: Pigneto, Villa Ada e Balduina rappresentano esempi di aree residenziali densamente trafficate e soggette a rischio.
- A Centocelle, dove il traffico urbano impatta fortemente la qualità della vita, la riduzione della velocità diventa misura di tutela.
- Quartieri come Monteverde, già caratterizzati da flussi misti fra pedoni, ciclisti e auto, vedono nella Zona 30 un passo verso una convivenza più sicura.
- Nei Municipi XII/XIII e XIV, le vie interessate attraversano spesso nuclei residenziali, aree scolastiche o spazi pedonali ampiamente frequentati.
Perché tutto questo? I vantaggi sul tavolo
Il modello Zona 30 non è una novità in Italia, ma la sua applicazione diffusa è una risposta concreta:
- Più sicurezza: velocità contenuta significa arresto più rapido e meno incidenti gravi; studi indicano una riduzione fino al 46% del numero di incidenti gravi.
- Miglior convivenza urbana: auto, pedoni e biciclette condividono spazi più umani, con meno rumore e più vivibilità.
- Segnale operativo e non ideologico: senza retorica, è una misura che agisce sul terreno – rafforzata da controlli automatici e tecnologie – per far rispettare la norma e ridurre le vittime.
Cosa succederà da settembre a fine anno
- Settembre 2025: attivazione della Zona 30 nel Centro storico, con installazione dei dispositivi di controllo (autovelox, telecamere, tutor).
- Novembre–Dicembre 2025: estensione ai circa 52 tratti stradali nei vari Municipi, tutti quantificati e quasi definiti.
- Verso l’anno nuovo: obiettivo di ampliare ulteriormente la rete a un mille strade, secondo un vero piano “Città 30” volto a una mobilità urbana più sicura.
Roma 30: un cambio di passo concreto
Non è una rivoluzione simbolica, ma un progetto articolato e operativo: da una delibera in attesa di firma a un piano plurale, che guarda al cuore storico e si estende alle periferie. Roma sperimenta la Zona 30 diffusa, non come imposizione burocratica ma come investimento sulla vita quotidiana – dei cittadini, dei pedoni, dei ciclisti.