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Roma vista dall’alto, tutte le terrazze e i belvedere della Capitale

Set cinematografici, salotti mondani per feste e incontri riservati, cene d’affari e d’amore. Belvedere di paesaggi pittorici e tramonti romantici: le più belle terrazze di Roma

Veduta di San Pietro da Terrazza Caffarelli

Veduta di San Pietro da Terrazza Caffarelli

Set cinematografici, salotti mondani per feste e incontri riservati, cene d’affari e d’amore. Belvedere di paesaggi pittorici e tramonti romantici. Le terrazze di Roma sono attici privati, ristoranti gourmet sui tetti degli alberghi, ma anche i piazzali del Pincio, il Gianicolo, lo Zodiaco e il Giardino degli Aranci.

Chi nel tempo ha costruito Roma, l’ha dotata di ampi spazi aperti, posti in alto, così da poter ammirare i panorami da qualsiasi punto della città. I piazzali come terrazze, affacciati su cupole, monumenti, colline, ville. Nella passeggiata che il turista pianifica, c’è sempre un momento in cui si ferma a guardare il paesaggio e lo fa dal Pincio, dal Gianicolo, dal Giardino degli Aranci, dallo Zodiaco, dal Campidoglio ma anche dalla Cupola di San Pietro, dal Vittoriano, da Trinità dei Monti.

Sono come terrazze, adornate di piante, di ristori, di scalinate. Scorci dai quali godere appieno della vastità e della romantica bellezza della Capitale, per un attimo letteralmente ai tuoi piedi. Ma Roma è ancora più ricca di tanti punti di osservazione, di angoli ideali per ammirare il panorama: sono i roof garden degli alberghi, all’ultimo piano, allestiti con sofà e poltrone, adattati a ristorante gourmet o a spazi per l’aperitivo serale, guardando il tramonto.

Non solo, Roma è ricchissima di terrazze private, poste sugli attici e superattici, come giardini adorni di bouganville e rose, dalie e verbene, gerani e petunie. Quando la stagione lo permette sono i luoghi di ritrovo di comitive di amici, cene esclusive per turisti che possono spendere, punti di incontro riservati per gente dello spettacolo, della politica e imprenditori, quel generone romano che prolifera da sempre e fa da collante ad ogni festa, ogni cena, ogni serata mondana.

Eccellenze rare per veri gourmet

La Terrazza Borromini, all’ultimo piano del Palazzo Pamphilj, su progetto dell’architetto Francesco Borromini nel XVII secolo. Si apre tra la cupola e il campanile della chiesa di Sant’Agnese in Agone e si affaccia direttamente sulla Fontana dei 4 Fiumi di Gian Lorenzo Bernini. Un menù attento alla tradizione della gastronomia romana e alle eccellenze italiane viene proposto in un ambiente raffinato ed elegante. Un vero gioiello del Made in Italy, dove il visitatore trova arte, fascino, gusto, piacere della vita, nello stesso luogo, nello stesso momento.

Si entra da Via Santa Maria dell’Anima, numero 30. Da qui si può anche andare a piedi alla terrazza privata di Violante Guerreri Gonzaga. Di fronte a San Pietro, all’ultimo piano di Palazzo Taverna. L’edificio rinascimentale, voluto dal cardinale Giordano Orsini, è a pochi passi da Castel Sant’Angelo. Nel cortile una fontana disegnata da Antonio Casoni. Due registi hanno scelto Palazzo Taverna come set cinematografico. Paolo Sorrentino ha girato, al piano nobile, alcune scene della  Grande Bellezza mentre Gabriele Muccino, colpito dalla vista del terrazzo, ha preferito l’attico per due spot dell’acqua minerale San Benedetto. Sono andati a rullo per mesi su tutti i network nazionali. Testimonial: Cindy Crawford.

La padrona di casa, di questa affascinante vista, è una signora elegante, longilinea con una classe innata. Ha studiato all’Accademia delle Belle Arti, realizza lei stessa le porcellane che usa nei suoi pranzi e che vende nel suo negozio, è anche una splendida cuoca e prepara cene indimenticabili per pochi invitati sulla terrazza. La sua famiglia ha un’azienda vincola in Trentino, tiene corsi di cucina per stranieri, è un punto fermo per i turisti che amano il lusso quando vengono in città.

Un’altra terrazza, tra le centinaia che Roma può vantare, in via Santa Chiara 4/A, si apre sulla Cupola di Sant’Ivo alla Sapienza. Siamo a due passi dal Pantheon, alla Divinity Terrace, dell’Hotel The Pantheon Iconic Rome, lussuosissimo 5 stelle ultramoderno. La Divinity Terrace ospita un lounge bar e ristorante che si aprono su uno dei panorami tra i più belli godibili nella Capitale, addirittura su sette cupole romane. Di grande pregio l’offerta del menù e l’ambiente confortevole della terrazza, con un arredo di marmo bianco e oro. Sarebbero tante le terrazze dei ristoranti da citare, per adesso mi fermo qui.

Un tour attraverso i panorami di Roma

Le aree pubbliche più famose dalle quali godere i panorami sempre diversi della città i romani le conoscono tutte. Dal Gianicolo, colle situato alle spalle di Trastevere, grazie alla sua strategica posizione dominante sul fiume, sarà possibile ammirare dalla Basilica di San Pietro, all’immensa cupola del Pantheon, alla mole del Vittoriano.

A Giuseppe Valadier nel 1816 si deve sia la terrazza del Pincio con la sua passeggiata e l’allestimento di piazza del Popolo. L’architetto legò la piazza al colle coi due tornanti che salgono al Pincio e creò anche la terrazza stessa, immersa nel parco di Villa Borghese, con affaccio diretto su piazza del Popolo e, grazie alla luce eccezionale dei tipici tramonti estivi romani, diviene una delle vedute più belle al mondo!

Spostandosi verso Trinità dei Monti, nel viale che porta fino a Villa Medici si ammirano i tetti di Roma lungo la passeggiata, tra le cupole e i terrazzini dei palazzi del centro.  Sulla cima della elegantissima Scalinata si trova il bellissimo Hotel Hassler. La terrazza al 6° piano permette di spaziare con lo sguardo tra Piazza di Spagna e le strade intorno a via dei Condotti. Da poco tempo è possibile anche salire oltre, fino al 7° piano, con un esclusivo spazio di pertinenza di una suite, che viene temporaneamente allestito con sei tavoli, dedicati a pochi ed esclusivi commensali.

Dal Campidoglio ben tre terrazze e dallo Zodiaco il punto più alto

Più romantica, e meno nota, la terrazza nel Parco Savello sull’Aventino, un piccolo ma delizioso spazio verde, noto ai più come Giardino degli Aranci, perché ricco di alberi di arance amare. La terrazza fronteggia il Gianicolo ed ha ai propri piedi l’isola Tiberina e il Ghetto.

Al Campidoglio ci sono ben tre terrazze da visitare. Le prime due si affacciano direttamente sull’area del Foro, una a destra e una a sinistra dell’antico Palazzo Senatorio. Da qui non è difficile comprendere l’immensità della città di Roma in epoca imperiale: templi, basiliche, piazze, colonne e archi raccontano infatti secoli di potere cittadino! Ma la sorpresa è tutta nella Terrazza della Caffetteria dei musei Capitolini. Sconosciuta ai più e raggiungibile senza l’obbligo della visita ai musei, presenta davanti a sé tutta l’imponenza dell’area del Foro Olitorio, in cui svetta come protagonista assoluto ancora oggi il Teatro di Marcello.

Sulla sommità dell’Altare della Patria, il monumento edificato in memoria di Vittorio Emanuele II, si trovano straordinarie terrazze panoramiche che offrono uno scenario unico sul centro della città, ma soprattutto sul cuore della Roma antica. Dal 2007 due ascensori permettono di raggiungere il punto più alto del monumento.

La terrazza dello Zodiaco, sulla cima di Monte Mario, è il punto più alto di Roma e ovviamente anche qui la vista è davvero meravigliosa e puoi spingere lo sguardo dal centro storico fino ai castelli romani.

Un classico è poi ovviamente il Cupolone della Basilica di San Pietro. Una lunga salita a spirale, denominata la lumaca di Sant’Andrea conduce fino alla galleria più esterna della Cupola, dalla quale è possibile ammirare un panorama a 360° sulla città!

Fin dagli anni ’50 il cinema ha sfruttato le terrazze come set

Il cinema ha esaltato questi spazi ambientandoci scene clou di pellicole rimaste famose. In altri casi la terrazza è diventata lei stessa la protagonista del film. Ne I soliti ignoti di Mario Monicelli siamo negli anni ’50 e le terrazze dei condomini servivano soprattutto a stendere le lenzuola. Erano luoghi d’incontri segreti fra innamorati o, nel caso specifico, fra ladri. il vecchio tremolante Capannelle e Mastroianni con il basco in testa, si ritrovano nella scena in cui Totò fa lezione su come si svaligia una cassaforte. La scena si svolge sui tetti di un palazzo in via Liberiana 18.

Con Vittorio Gassman (Peppe er Pantera), che parla zagaiando continuamente “scie..ntifico” e la bella Claudia Cardinale (Carmelina) che s’innamora di Renato Salvatori (Mario) sotto gli occhi del fratello geloso Tiberio Murgia (Ferribotte).  La terrazza è invasa dalle lenzuola e la compagnia di ladri non si accorge della visita dei Carabinieri, quando Totò interrogato dal sottufficiale risponde “Buongiorno brigadiere, come vede si lavicchia“.

Anche in Ladri di Biciclette, di Vittorio De Sica, c’è una scena su una terrazza, al sesto piano di un palazzo di quegli anni. La terrazza c’è ancora ai Parioli ma all’epoca del film sembrava di stare in campagna, lontano dai rumori della città, circondati da fiori e piante.

Nell’episodio di Mara, scritto da Cesare Zavattini, per Ieri Oggi & Domani, Sophia Loren (Mara) fa il mestiere più antico del mondo e si affaccia spesso su un terrazzino baciato dal sole, dal quale si scorge Piazza Navona e accanto i tetti delle case e altri terrazzi, tra cui quello appartenuto a Indro Montanelli. In uno dei terrazzini vicini un giovane sacerdote, nipote della bigotta interpretata da Tina Pica, ammira la Loren turbato e sedotto dal suo fascino. Ma lei aspetta il suo cliente bolognese, interpretato da Marcello Mastroianni. Di li a poco c’è la famosa scena dello spogliarello.

Le terrazze luoghi privilegiati per le scene dei film romani

Ne La Terrazza di Ettore Scola, film del 1980, forse per la prima volta si descrive benissimo il ruolo di questi spazi, dove si incontrano periodicamente alcuni vecchi amici e colleghi, del mondo politico e dello spettacolo, tipico di Roma. Nei diversi episodi, ognuno è un diverso punto di vista, si descrivono i personaggi del sottobosco culturale e umano della Roma del tempo, con un cast eccezionale: Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Jean Luis Trintignant, Serge Reggiani, Stefano Satta Flores, Stefania Sandrelli, Carla Gravina, Ombretta Colli, Milena Vukotic, Ugo Gregoretti, Olimpia Carlisi, Galeazzo Benti e molti altri ancora.

La protagonista è la terrazza stessa, quella all’ultimo piano un edificio in piazzale delle Belle Arti, 6 all’angolo con il lungotevere Flaminio, la casa di Luigi (Mastroianni). Tra l’altro è la stessa casa utilizzata per Tutti dentro, un film di e con Alberto Sordi del 1984. Sordi qui interpreta l’inflessibile magistrato Salvemini che fa arrestare il ragionier d’Aragona in un attico al centro. La scena dell’arresto si svolge su una terrazza che si affaccia su via Giulia, all’incrocio con via della Moretta. Lo stesso attico che sarà poi usato due anni dopo per ambientare un’altra scena con Catherine Deneuve, in Speriamo che sia femmina (1986) di Mario Monicelli, poi girato in gran parte in un casale vicino Roma, per motivi di trasferte troppo costose, ma doveva sembrare la Maremma toscana.

In Una giornata particolare (sempre di Scola) Sofia Loren e Marcello Mastroianni recitavano una delle loro scene più celebri della loro carriera sulla terrazza di Palazzo Federici, nei cui interni si svolge pressoché tutto il film, girato a Roma nel 1974. In questo caso la Loren va a stendere i panni aiutata da Mastroianni, appena conosciuto, in una situazione di estremo imbarazzo dei due.

La terrazza non ha grandi panorami da offrire, siamo dietro piazza Bologna e i Palazzi Federici rappresentano enormi casermoni popolari, per dare seguito alla richiesta di alloggi da parte di famiglie sfrattate. Sono un pezzo di storia residenziale della città, insieme ad altre opere del 1931, dell’architetto De Renzi, ispirate al razionalismo di quegli anni. Nel 1995 poi Scola girerà negli stessi palazzi il Romanzo di un giovane povero, con Alberto Sordi, Isabella Ferrari e Mario Carotenuto, che morì poco dopo e quello resta il suo ultimo film.

La terrazza metafisica della Grande Bellezza

La terrazza può essere un luogo metafisico. Le terrazze a Roma sono un mondo parallelo dove si decidono i destini della società. Nella trama del film di Paolo Sorrentino, La Grande Bellezza, la terrazza è la vera protagonista del film, il luogo in cui si parla con depressione di tutto magari scagliandosi contro qualcuno che la settimana scorsa era tuo vicino di sofà. Qui l‘elemento architettonico diventa fondamentale, parte integrante della storia, come indubbiamente lo è la terrazza della scena di apertura, diventata ormai un cult, che nella realtà si trova in un immobile storico di via Bissolati.

La terrazza in cui si ambienta gran parte del film invece, si trova in un maestoso palazzo rosso, all’attico sul lato via Labicana, in piazza del Colosseo n.6.  Questa terrazza era in stato di completo abbandono quando è entrata la troupe del film nel 2012 e venne quindi del tutto allestita come la casa di Jep Gambardella. La terrazza è talmente vicina al Colosseo che si ha l’impressione quasi di poterlo toccare. Oltre a questa terrazza nel film ci sono scene che si svolgono sul Colle Aventino, dove c’è il portone verde, in piazza Cavalieri di Malta quello dal quale è possibile osservare il Cupolone dal buco della chiave. Poi ci sono altre scene girate al Fontanone dell’Acqua Paola al Gianicolo, altro punto panoramico famoso della città.

Ma una menzione a parte merita la terrazza Martini. Nella scena della festa inziale si vede la gente ballare sull’attico di via Bissolati, al numero 5, illuminato mentre è calata la notte sulla città e quasi non c’è traffico. Sullo sfondo appare l’insegna Martini. Quell’insegna ha lasciato lo skyline della capitale. L’azienda Martini ha infatti deciso di rimuovere la storica scritta che con il loro logo da decenni svettava sul palazzo di via Bissolati, in pieno centro a pochi passi da via Veneto. Di quella pubblicità ora c’è solo lo scheletro.

Era un simbolo intramontabile della iconica azienda fondata a Torino nel 1863, una pubblicità che è ormai parte del panorama della città, al punto che il regista Paolo Sorrentino aveva deciso di ambientare proprio su quella terrazza alcune scene del film La Grande Bellezza. Una delle sequenze più famose, quella della festa in cui gli invitati ballano sulle note di “A far l’amore” di Raffaella Carrà (remixata da Bob Sinclair) sono infatti state girate all’ombra della scritta illuminata dai neon.

L’insegna venne installata nel 1956, quando il logo poteva essere ammirato dai divi della Dolce Vita a passeggio per via Veneto. “Abbiamo deciso di rimuovere la pubblicità perché a Milano abbiamo ristrutturato e rilanciato la terrazza Martini, creata nel capoluogo lombardo nel 1958” spiegano dall’azienda. Una scelta di immagine, dunque, perché il brand intende appunto concentrarsi sulla location di Milano, che resterà unico simbolo dell’azienda torinese.

Rassegne di cinema in terrazza

Nel settembre 2020, durante il lockdown, le terrazze di Roma erano diventate palestre en plein air, dove svolgere attività fisica o ricreare il parco giochi per i bambini, scorrazzare in bicicletta o in monopattino. Erano un solarium per coppie che non volevano rinunciare alla tintarella. Insomma la forzata reclusione ha fatto riscoprire a molti romani un luogo di cui si era perfino dimenticato l’esistenza: la terrazza condominiale.
Fornite di lavatoi e fili per stendere i panni, fino agli anni ’50 le terrazze condominiali erano utilizzate per il bucato. L’avvento delle lavatrici mandò in disuso la consuetudine e nelle calde estati degli anni ’60 e ’70, i lavatoi vennero abbandonati e restava solo qualche massaia ad utilizzare la terrazza condominiale per stendere lenzuola e biancheria al sole. Come si diceva, è stato il lockdown a farle tornare di moda, tanto che, anche quando la reclusione è terminata, non sono state più abbandonate, trasformandosi in uno spazio da riempire in modo fantasioso.

E’ stato così che è nata CinemUp, la prima Rassegna cinematografica negli spazi condominiali ideata da Maya Vetri e dall’Associazione Ex Allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia. Quattro le serate, dal 24 al 30 settembre e il 1° ottobre del 2020. Dopo le 5 del pomeriggio iniziavano gli incontri, le proiezioni, i dibattiti e tanto altro sul terrazzo condominiale. Il cinema grazie a CinemUp, rendeva omaggio alle terrazze andando lui stesso a farsi evento in esclusiva per i soli condomini dei palazzi romani.

L’appuntamento inaugurale in programma il 24 settembre alla Garbatella, manco a farlo apposta, era con la proiezione de La terrazza di Ettore Scola