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Roma Tre, convegno su integrazione rom. Studenti si oppongono

A Roma Tre è vera e propria emergenza rom. Testimonianze degli studenti

“Le maggioranze hanno la cattiva abitudine di guardarsi alle spalle e approfittando del fatto di essere così numerose pensano di avere il diritto di vessare e umiliare le minoranze”. Sono parole di De Andrè quelle scelte dal sindacato universitario Link per introdurre il primo Rom Pride universitario dal titolo “Conosci il tuo vicino”. L’appuntamento è fissato per domani alle ore 14.30, presso la Facoltà di Ingegneria di RomaTre, in via della Vasca Navale, alla presenza di Andrea Catarci, Presidente del Municipio VIII e alcuni rappresentanti della Comunità Rom. Lo scopo dell’incontro è quello di offrire agli studenti “i mezzi per comprendere le dinamiche di un fenomeno sociale complesso come quello delle comunità rom, i percorsi di integrazione in atto, senza scadere in sterili accuse non fondate”.

Eppure, negli ambienti universitari si discute da settimane circa l’opportunità di una simile iniziativa, perché a Roma Tre, il messaggio di De Andrè sembra esser capovolto: sono le minoranze a “vessare e umiliare” le maggioranze. A testimonianza di questo stanno decine di denunce nel corso degli ultimi dodici mesi, come quella rilasciata a Romait da Claudio Cocciatelli, responsabile di Azione Universitaria Ingegneria RomaTre. “Bisogna ripristinare il servizio di sorveglianza all’interno del Dipartimento affinché gli studenti si sentano maggiormente tutelati” – aveva raccontato, qualche mese fa, Cocciatelli al nostro quotidiano. All'epoca in cui le rilasciò, quelle dichiarazioni, intendevano denunciare la presenza clandestina di elementi di popolazione Rom all’interno dell’Ateneo. “Lavarsi nei bagni di Facoltà e rifornirsi di acqua con dei bidoni” è la prassi quotidiana di queste persone. Uno stato di degrado insostenibile e non solo, quello emerso dai racconti raccolti. Gli studenti intervistati avevano dichiarato di esser nella condizione di “non poter usufruire serenamente di spazi e servizi ad essi riservati” e “di avere timore”. Sempre in quei giorni s’era aggiunta una segnalazione a cura del blog Roma fa schifo, corredata da una incredibile foto gallery. “Vi segnalo questa situazione che ho scoperto sul web e che mi è stata raccontata da studenti che frequentano questo ateneo. Ormai la storia è insostenibile presso la Facoltà di Ingegneria di Roma Tre: sono stati informati il Capo del Governo, il Sindaco Marino e vari quotidiani romani. Risultato? Nessuno. Gruppi di rom girano indisturbati dentro e fuori l'ateneo: abbiamo paura che prima o poi succeda qualcosa che possa pregiudicare la sicurezza personale dei nostri figli. E' una vergogna intollerabile ed inaccettabile. Le foto parlano da sole.” – si leggeva sul blog sopracitato.

Tornando ad oggi. Gli episodi descritti restano all’ordine del giorno e, con essi, divampano le polemiche tra gli studenti rispetto ad iniziative che, come quella di domani, hanno il sapore di un processo alla “maggioranza”, colpevolizzata in quanto tale e a prescindere dalle ragioni di cui si fa portatrice.

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