Roma, tragedia sulla Metro A: trovato il cadavere di un uomo, indagini in corso
Da capire la dinamica: una prima ricostruzione lascerebbe intendere che l’uomo stesse scappando dopo un furto

Sabato sera, nella pancia della linea A della metropolitana di Roma, è morto un uomo. È stato investito da un treno tra le stazioni di Anagnina e Cinecittà, in un punto del tracciato dove i passeggeri non dovrebbero mai trovarsi. Il corpo, martoriato, è stato rinvenuto in una posizione che ha reso complicate le operazioni di recupero e di analisi da parte della Scientifica. Non aveva con sé documenti e nessuno ha ancora reclamato quel corpo.
Secondo le prime ipotesi investigative, si tratterebbe di un borseggiatore in fuga. Un’ipotesi fondata su ancora pochi elementi: un portafoglio trovato accanto al corpo, che non risulterebbe suo, e alcune immagini delle videocamere di sorveglianza di Atac — già acquisite e ora al vaglio degli inquirenti — che mostrerebbero un ingresso anomalo sui binari da Cinecittà; l’uomo potrebbe aver cercato di attraversare la galleria per fuggire dopo un furto. Se fosse vero, non sarebbe la prima volta.
La rete sotterranea romana, infatti, con le sue diramazioni buie e accessi secondari non sempre sorvegliati, è diventata negli anni anche un territorio di transito parallelo per ladri e borseggiatori che — quando l’inseguimento si fa vicino — scelgono la fuga più improbabile, e al tempo stesso la più invisibile: i tunnel.
Solo poche ore prima di questo episodio, un altro borseggiatore si era dato alla fuga all’interno della stessa linea A, nei pressi della stazione Re di Roma. In quell’occasione non ci sono stati feriti né tragedie, ma il servizio è stato interrotto per circa un’ora. Quello che sembra un gesto istintivo — entrare nella galleria per scappare — è diventato quasi una tecnica, conosciuta tra chi si muove nell’illegalità minuta e quotidiana delle aree più affollate della città.