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Roma perde la sua unica Comunità Giovanile. Sgombero al Casale

Al via le operazioni di sgombero del casale di Grotta Perfetta

Roma non ha più la sua prima ed unica Comunità Giovanile. Questa mattina, al Casale di via di Grotta Perfetta 610, intorno alle 9.30 sono state effettuate le operazioni di sgombero dello stabile da parte delle Forza dell'Ordine. Sul posto cittadini e residenti presenti nella struttura, come ogni giorno, per frequentare la biblioteca e gli altri servizi del Casale.

Molti altri sono giunti sul posto durante le operazioni di sgombero per protestare, sostenendo che la chiusura della Comunità rappresenta una sconfitta per tutto il territorio, e uno "scippo" di un bene comune.

Già qualche settimana fa, il presidente del Municipio VIII Andrea Catarci aveva attaccato l'esperienza della Comunità Giovanile, che aveva deciso di mantenere le attività all'interno del Casale, in modo totalmente gratuito, a favore dei cittadini, pur a bando scaduto. E ora arriva la decisione del Comune di Roma a rendere esecutivo lo sgombero. Eppure, i volontari della Comunità avevano portato avanti solo una richiesta, molto semplice, sostenuta anche dai cittadini: quella di un nuovo bando, per evitare che la struttura potesse passare in altre mani con un affidamento diretto, come poi si è puntualmente verificato.

All'interno del Casale, infatti, ora entrerà il servizio SOS Donna H24, un servizio a contrasto della violenza sulle donne che, per quanto nobile, tuttavia non risponde alle dinamiche e alle esigenze del territorio.
Quello stesso territorio che, con una raccolta firme che ha ottenuto più di 1.000 adesioni, ha chiesto che, fino a nuovo affidamento con bando – che garantisce trasparenza, democraticità – sia la Comunità Giovanile Roma a detenere la gestione di questo bene infinitamente prezioso per tutto il territorio, soprattutto per come è stato gestito in questi 3 anni.

Anche la signora Giovanna, residente del quartiere Roma '70, incalza, e spiega che questo spazio serve al territorio e che i cittadini come lei sono intenzionati a portare avanti la battaglia per difendere questo bene del quartiere, affinché rimanga ciò che è stato fino ad oggi: uno spazio libero, aperto e vivo. Per tutti. 

Un'altra brutta giornata, insomma, si è consumata a Roma. Una città gestita da un'amministrazione che, in un anno, ha dimostrato, giorno dopo giorno, di essere sempre più lontana dalle istanze dei cittadini che si è chiamata a governare. 

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