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Roma Nord, lo stato di degrado del Ponte Flaminio

“Il grado di corrosione – si legge nella relazione dell’architetto Luzi – è piuttosto avanzato al punto tale che alcune barre di armatura risultano interrotte”

“I sopralluoghi effettuati hanno rivelato un notevole stato di degrado della strutture (soletta, travi e pilastri) costituenti il ponte”. A metterlo nero su bianco è l’architetto Caludio Luzi a pagina 15 della sua relazione sul Ponte Flaminio consultabile sul sito di Roma Capitale. “Il degrado – si legge nel documento – è testimoniato da estese zone prive di copriferro e dalle armature, che di conseguenza risultano scoperte, corrose. Il grado di corrosione è piuttosto avanzato al punto tale che alcune barre di armatura risultano interrotte”.

Ponte Flaminio, la relazione dell’architetto Paolo Luzi

Secondo Luzi, “l’interno del ponte, oggi, è sicuramente un ambiente favorevole al rapido progredire della corrosione”, la quale “interessa le staffe e i ferri d’intradosso sia delle travi che della soletta d’impalcato. Sono altresì interessati le armature dei pilastri nelle due zone di estremità”.

Il Ponte Flaminio fu voluto da Benito Mussolini

Il Ponte Flaminio che mette in comunicazione le due sponde del Tevere tra il Lungotevere Acquacetosa e viale Tor di Quinto ed è il principale collegamento veicolare tra i quartieri Flaminio, Cassia e Collina Fleming. Voluto da Benito Mussolini, il ponte, lungo 350 metri e largo circa 42, fu realizzato  dall’architetto Armando Brasini, in collaborazione con l’ingegnere Aristide Giannelli.

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