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Roma nel caos, la delibera che manda in tilt nidi e asili

Alla scuola E. Toti i genitori per due volte hanno chiamato la Polizia Municipale

Due su due non costituiranno una prova, ma qualche domanda è giusto porsela. Per la seconda volta in due giorni, infatti, i genitori sono stati costretti a chiamare la Polizia Municipale perché due classi si sono ritrovate senza maestra che, assente, non è stata sostituita. Siamo al Pigneto, alla scuola dell'infanza E. Toti. Ma il Pigneto non è l'unico caso, non è un unicuum. Purtroppo.

Di fatto, basta l'assenza di una maestra, in queste settimane, per mandare facilmente in tilt l'organizzazione della scuola, visto che le nuove norme, entrate in vigore il 7 gennaio con la delibera 236/2014, non prevedono la sostituzione dell'insegnante. Tanto che, secondo la testimonianza di una mamma, rilasciata all'agenzia DIRE, "già da tempo si sapeva" che "oggi (cioè ieri, ndr) la maestra titolare aveva un intervento", e che quindi "sarebbe stata assente". 

Questa particolare situazione, si chiama 'sovrannumero'. Ovvero: i bambini della classe senza maestra, vengono smistati nelle altre sezioni finché queste non raggiungono il limite massimo di alunni per classen consentito dalla legge. Per tutti gli altri, in assenza di una supplente, bisogna arrangiarsi. O, più probabilmente, sprofondare nel caos. Perché teoricamente, in base alla nuova delibera, dovrebbero essere le stesse insegnanti della scuola a sostituire la maestra assente: il loro monte ore settimanale è infatti aumentato di tre ore, che nelle intenzioni dei tecnici del Comune dovrebbero essere cumulate nello stesso giorno. Per tutto il mese di gennaio, però, la normativa era flessibile, lasciando alle insegnanti sia la possibilità di svolgere queste ore non frontalmente (cioè non in classe ma in ufficio), sia di scegliere se cumularle nella stessa giornata, o dividerle in due o tre giorni diversi.

Da febbraio, invece, dovrebbero esserci meno margini di scelta: le ore di lavoro saranno frontali e cumulate, così da assicurare ogni giorno alla scuola almeno un insegnante disponibile per coprire le assenze. Una decisione che non piace alle insegnanti e ai sindacati che le rappresentano, Usb in testa, che la definiscono "unilaterale" e lesiva dei diritti dei lavoratori e della peculiarità del loro impegno.

E se nelle scuole dell'infanzia la situazione èallarmante, ancora di più lo è negli asili nido, dove l'aumento del monte ore e la mancata sostituzione della prima educatrice assente, di fatto mandano facilmente in soprannumero le sezioni, in cui l'età dei bambini richiede un rapporto adulto/bambini non superiore a 1/7 (legge regionale 12/2011). 

Intanto, in molte scuole, si convocano assemblee straordinarie sul tema. "Martedì 3 alle 17 interverrò all'incontro promosso da genitori della scuola Toti, che hanno invitato anche rappresentanti del Municipio e del Comune – riferisce Daniela Pitti, responsabile Usb delle scuole dell'infanzia – La situazione è insostenibile, come prevedevamo. Queste nuove norme stanno creando disagi ovunque: per far fuori le supplenti, lavoratrici precarie, si manda in tilt un servizio. Per questo, il 5 febbraio incontreremo, insieme ad insegnanti e genitori, l'assessore Paolo Masini (Scuola, ndr) e il vicesindaco Luigi Nieri, per chiedere con forza la sospensione della delibera".

*Foto di archivio

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