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Roma, Morassut in tour col camper all’Appio Claudio e a Torre Maura

“In tutti e due i quartieri, che sono popolari, la gente interrogata ti risponde che non ha mai visto il presidente di municipio ne’ tantomeno la sindaca”

"Le tappe di oggi sono state interessanti e la formula del camper funziona. Certo, bisogna sempre vincere le diffidenze iniziali, ma la gente ha sete di parlare e racconta tante cose, che ovviamente sono sempre le stesse. Ma già il fatto di essere presente sul territorio secondo me è una cosa utile". A parlare è il deputato del Pd, Roberto Morassut, intervistato dall'agenzia Dire in occasione del nuovo tour del "Camper Democratico" che oggi ha fatto tappa nei quartieri Appio Claudio e Torre Maura della Capitale.

"I problemi sono quelli del momento storico che sta vivendo la città- racconta Morassut- c'è un grande abbandono dello spazio pubblico, immondizia, servizi fatiscenti e soprattutto un'assenza delle istituzioni capitoline. Non lo dico per propaganda, ma in tutti e due i quartieri, che sono popolari, la gente interrogata ti risponde che non ha mai visto il presidente di municipio né tantomeno la sindaca".

Tra i temi affrontati durante il tour all'Appio Claudio, in particolare, c'e' quello emerso parlando con gli operatori del mercato di Largo Giulio Capitolino. "C'e' stato il problema del diradamento e della desertificazione dei mercati rionali- dice Morassut- i quali sono stati riqualificati intorno agli anni Duemila: noi abbiamo realizzato all'epoca di Veltroni tante strutture nuove, perché prima i mercati stavano per la strada, poi sono stati modernizzati e coperti con le strutture.

Tuttavia oggi questi mercati hanno un problema: primo, la gente spende di meno perché c'è un impoverimento delle persone; secondo, c'è un problema di funzionamento della struttura, nel senso che la vendita alimentare a se stante funziona ormai di meno. Così gli operatori hanno bisogno di portare dei servizi in questi mercati rionali facendoli diventare delle piazze, delle sorte di 'agorà', con giochi, momenti di lettura e attività culturali".

Secondo il deputato del Pd, quindi, c'è anche una "certa tensione e 'allergia' per il fatto che esiste una rete commerciale parallela che sta crescendo– prosegue- fatta soprattutto di lavoratori immigrati che aprono esercizi commerciali h24, soprattutto nell'alimentare, e che un po' pesa sugli operatori più tradizionali scavando purtroppo un piccolo fossato verso gli immigrati. Quindi c'è un problema di gestione sociale e culturale sul quale ci si dovrebbe un po' impegnare".

Morassut ha fatto poi visita al centro anziani in via dei Ruderi di Casa Calda, a Torre Maura. "È un centro anziani molto importante, popolatissimo, aperto negli anni di Veltroni. Torre Maura è un quartiere nel quale noi abbiamo investito quasi 30 milioni di euro tra servizi e rifacimento delle strade- spiega- però il tempo è passato. Ora questo centro anziani ha un problema: ha una zona pubblica totalmente abbandonata e preda del più totale degrado".
Aggiunge il deputato del Pd: "Purtroppo in questo centro anziani nessuno ormai segue più niente, c'è l'erba tutta secca, quindi anche a rischio di incendi, e di fatto è una discarica.

Nessuno se ne occupa, anche se i cittadini mi hanno detto che il gruppo municipale del Pd si dà da fare, ma purtroppo la risposta del municipio Cinque Stelle è zero, di totale assenza. In questo centro anziani non hanno mai visto la sindaca Raggi e la cosa mi stupisce perche' quello di Torre Maura è uno dei centri anziani più importanti di Roma come quantità di associati. Consiglierei a tutti di andarci e di farsi un giro, perché potrebbe trarne informazioni importanti per le cose da fare".

Sempre nel quartiere di Torre Maura, c'è anche un parco giochi per bambini "completamente abbandonato, con rifiuti in fondo agli scivoli- racconta ancora Morassut all'agenzia Dire- ma purtroppo questa è solo una delle decine e decine di situazioni simili ormai disseminate per Roma. Bisogna inventare qualcosa di nuovo, c'è bisogno di un meccanismo partecipativo, di sussidarietà, e magari si potrebbero affidare queste aree pubbliche ai cittadini e alle associazioni in maniera che le curino e che possano anche svolgerci delle attività per far rientrare le spese.

Insomma, bisogna inventare qualche cosa che faccia uscire il Comune dall'incombenza del dover seguire tutto e affidare alla partecipazione dei cittadini. Occorre un'innovazione generale del patrimonio, questo lo dico da anni ma purtroppo mi pare che dall'audizione che abbiamo fatto l'altro giorno della sindaca in Commissione nazionale per le Periferie sia uscita una totale improvvisazione nel gestire la cosa pubblica, che va un po' incalzata. E questo-  conclude infine il deputato del Pd-  è il compito dell'opposizione".

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