Roma, la metro che racconta la città: porte aperte sulla nuova Linea C
Con l’apertura delle stazioni Porta Metronia e Colosseo–Fori Imperiali, la Metro C entra in una nuova fase e Odissea Quotidiana promuove visite guidate gratuite
L’apertura delle stazioni Porta Metronia e Colosseo–Fori Imperiali, in calendario il prossimo 16 dicembre, rappresenta un passaggio chiave non solo per la Metro C, ma per l’intero rapporto tra Roma e le sue grandi opere pubbliche. Dopo anni di lavori, dibattiti e attese, una parte della terza linea metropolitana della Capitale, la parte centrale, diventa finalmente accessibile, offrendo ai cittadini l’opportunità di misurare direttamente il valore e la complessità di un’infrastruttura destinata a incidere sul futuro della mobilità urbana.
In questo contesto si inserisce l’iniziativa “C-SIAMO!”, promossa da Odissea Quotidiana. Nato come blog di informazione sulla mobilità romana, il progetto sceglie di andare oltre il racconto online e di assumere, per l’occasione, un ruolo attivo di organizzazione culturale. Le visite guidate gratuite alle nuove stazioni della Metro C non sono pensate come un semplice evento divulgativo, ma come un momento di partecipazione civica, rivolto a chi utilizzerà quotidianamente queste fermate e vuole comprenderne il significato, ma anche agli appassionati di trasporto pubblico e storia e i semplici curiosi.

Il percorso delle visite parte dalla stazione di San Giovanni e attraversa Porta Metronia fino a Colosseo–Fori Imperiali. In circa un’ora e mezza i partecipanti percorrono un tratto di città sotterranea che racconta il lungo e complesso processo di realizzazione della linea C. Le spiegazioni accompagnano i visitatori nella lettura delle scelte progettuali, delle tecniche costruttive e del delicato equilibrio tra infrastruttura moderna e tutela del patrimonio archeologico, con un linguaggio accessibile e pensato per un pubblico generalista.
Sul sito di Odissea Quotidiana è stata creata una pagina per le prenotazioni e le informazioni organizzative della serie di eventi.
La stazione Colosseo–Fori Imperiali è uno degli esempi più emblematici di questa convivenza. Costruita su quattro livelli interrati con il metodo “top down”, che consente di ridurre l’impatto dei lavori in superficie, la fermata si presenta come uno spazio pubblico sotterraneo integrato nel contesto dei Fori. Gli ingressi su via dei Fori Imperiali sono discreti, mentre all’interno la stazione si sviluppa come un percorso che invita a rallentare e osservare, trasformando l’attesa del treno in un’occasione di conoscenza.
Gli ambiti museali raccontano le trasformazioni dei Fori Imperiali, la Roma arcaica dei pozzi per l’approvvigionamento idrico e i resti di strutture di età repubblicana e imperiale. La metropolitana diventa così uno strumento di educazione urbana, capace di restituire ai cittadini una parte di storia che spesso resta confinata agli addetti ai lavori o ai circuiti turistici.
Anche la stazione di Porta Metronia si muove nella stessa direzione. La piazza ipogea, illuminata dalla luce naturale, e il museo che ospita la Domus del Comandante, complesso archeologico di circa 1.750 metri quadrati risalente al II secolo d.C., restituiscono un frammento di città antica integrandolo nel percorso quotidiano dei passeggeri. Un modo per riportare alla dimensione collettiva ritrovamenti che altrimenti resterebbero invisibili.
Le visite guidate sono in programma per adesso nei fine settimana del 20 e 21 e del 27 e 28 dicembre e 3 gennaio, con la possibilità di ulteriori date in caso di elevata adesione. La partecipazione è gratuita, salvo il possesso di un regolare titolo di viaggio, ed è garantita l’accessibilità anche alle persone con mobilità ridotta.
In una città in cui il trasporto pubblico è spesso al centro di critiche e disaffezione, iniziative come “C-SIAMO!” provano a ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadini e infrastrutture. Conoscere come funziona una metro, capire cosa custodisce e quale investimento rappresenta per la collettività significa anche rafforzare il senso di appartenenza e di responsabilità verso i luoghi comuni.
La nuova Metro C, almeno per un fine settimana, diventa così non solo un mezzo di trasporto, ma uno spazio di cittadinanza attiva.
