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Roma, già dieci clochard morti dall’inizio del freddo

Benvenuti (Ecoitalia Solidale): “Una grande Capitale non può lasciare abbandonati esseri umani, e ormai si conta un decesso ogni tre giorni”

Con il ritrovamento del corpo senza vita di un clochard mercoledì a piazza Mancini, il bilancio dei senza fissa dimora morti a Roma dall’inzio della stagione fredda sale a dieci. La prima vittima delle basse temperature risale al 22 novembre, quando il cadavere di un senzatetto venne ritrovato sulle spiagge di Ostia.

La lunga lista dei clochard morti di freddo a Roma

Il 30 dicembre era stato trovato senza vita in zona Marconi Davide, soprannominato “il clochard colto”. Il 2 gennaio veniva invece ritrovato senza vita su una panchina a Tor Marancia Stanislao. Due giorni dopo un passante segnalava la presenza di un uomo morto sulle sponde del Tevere all’altezza di Lungotevere di Pietra Papa. Nella notte del 7 gennaio il senza tetto Nereo perdeva la vita su corso d’Italia dopo essere stato investito da un’automobile. L’8 un clochard moriva carbonizzato in un incendio in un rifugio di fortuna nei pressi del Tevere. Il 15 era stato trovato morto Cornel dietro un’edicola di piazza Irnerio.

Benvenuti: c’è una città invisibile composta da circa 10mila senza tetto

Qualche notte fa Piergiorgio Benvenuti, presidente del Movimento Ecoitalia Solidale e l’ex marciatrice Giuliana Salce hanno passato una notte tra i clochard per provare sulla loro pelle le difficoltà di chi non ha un tetto sotto il quale dormire. “Nella Capitale – ha dichiarato Benvenuti – vi è una ‘città’ invisibile composta da circa 10.000 senza tetto e ribadiamo che vi è la necessità di un maggior controllo, di strutture adatte soprattutto in questo momento di freddo intenso che possano garantire non solamente un tetto per difendersi dalle intemperie, ma anche una assistenza a livello alimentare, sanitario e psicologico”. “Una grande Capitale – ha aggiunto il presidente di Ecoitalia Solidale – non può lasciare abbandonati esseri umani, e ormai si conta un decesso ogni tre giorni, e l’elenco di chi muore in strada si sta tristemente allungando”.

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