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Roma. Esquilino, nasce il Museo del ninfeo all’interno dell’Enpam

Il 30 ottobre ci sarà la prima apertura al pubblico del Museo del ninfeo, situato all’interno del palazzo dell’Enpam nel quartiere Esquilino

Palazzo Enpam a Roma

Era il 2005 quando vennero avviati ufficialmente i lavori per la costruzione della nuova sede della Fondazione Enpam, sorto dal nulla. Infatti l’angolo di Piazza Vittorio, nel rione Esquilino, in cui si trova attualmente la sede è stata per diversi decenni terra di nessuno, essendo stato demolito proprio lì un palazzo pericolante nel 1971.

Ritrovamenti Archeologici

I progetti e i lavori di costruzione sono stati più volte rivisti a causa di numerosi ritrovamenti. Nel lavoro sotterraneo, infatti, sono stati trovati dei resti appartenenti agli Horti Lamiani, oltre a tantissimi oggetti di uso comune appartenenti al lasso di tempo tra IV secolo a.C. al IX d.C. Tra i ritrovamenti, anche dei resti di animali feroci, usati nell’antica Roma per replicare i giochi del Colosseo. Questione di settimane prima che questi ritrovamenti possano prender vita.

Il Museo del ninfeo

Il 30 e il 31 ottobre, infatti, è in programma l’apertura al pubblico del nuovo Museo del ninfeo all’interno della sede dell’Enpam. Questo museo è formato da un’insieme di oggetti scoperti durante i lavori, oltre a un’intera area sotterranea appartenente al giardino di una villa romana, gli Horti Lamiani prima citati. “Abbiamo trovato questo patrimonio realizzando la nostra nuova sede. Finalmente tutti potranno vederlo.” è quanto dichiarato da Alberto Oliveti, presidente della fondazione. Il museo sarà dedicato a tutti i medici che sono morti di Covid-19 praticando la loro professione.

Cos’è l’Enpam?

L’Enpam, acronimo di Ente nazionale di previdenza e assistenza medici, è un ex ente di diritto pubblico nato nel 1950 come organismo di previdenza del personale medico. Perdendo la sua natura di soggetto di diritto pubblico, nel 1994 è stato trasformato in una fondazione. Dal 2013 la sua nuova sede si trova, per l’appunto, nel “nuovo angolo di Piazza Vittorio“, in un edificio che conta diversi piani di archivio. Oltre a questi vi è una sala di elaborazione dati, una per le conferenze e un’area prettamente museale.

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