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Roma, ecco le cinque spiagge migliori secondo Arpa

La relazione annuale stilata da Arpa Lazio sulla qualità del mare, quest’anno il litorale di Roma torna meta di grande qualità

Spiaggia e mare di Ostia

Arriva la relazione annuale stilata da Arpa Lazio, sulla qualità del mare della nostra Regione e quest’anno il litorale di Roma torna meta di grande qualità.

10 i punti del litorale in cui sono stati effettuai i prelievi e i risultati sono più che incoraggianti, tanto che a pochi giorni dall’avvio ufficiale di una nuova stagione balneare è stato necessario emettere un solo divieto di balneazione.

Un solo divieto di balneazione

Vietato immergersi solo alla foce del Fosso Quartaccio, a sud di Santa Marinella. In questa area, sono in corso dei lavori di scavo e messa in sicurezza idraulico del torrente. Per il resto, sono cinque le spiagge definite di qualità eccellente, quattro quelle classificate come buone, e solo un breve tratto di costa si attesta come sufficiente. Un risultato ottimo, se paragonato a quello ottenuto nel maggio del 2023, quando alcuni prelievi avevano evidenziato delle criticità, oggi scomparse, e presenza di inquinamento nell’area dove sfociavano i torrenti Castelsecco e Ponton del Castrato.

Ecco le spiagge migliori

Eccellenti i risultati delle Sabbie Nere di Furbara, il tratto del Castello di Santa Severa e in tutti gli stabilimenti del lungomare Pyrgi, fino ad arrivare a Banzai Beach e la spiaggia che si affaccia lungo la Limonaia. Al top anche le spiagge centrali della Passeggiata a Mare e del lungomare Capolinaro di Santa Marinella, dove sorgono anche alcuni tra i più antichi stabilimenti balneari della cittadina.

Buona la spiaggia del Marangone e il litorale che costeggia la via Aurelia fino a Civitavecchia. Sul quotidiano Il Messaggero, le dichiarazioni del sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei sui dati Arpa: «I dati sull’ottima salute di cui gode il nostro mare, premia la nostra politica di attento monitoraggio degli impianti di depurazione. La scorsa estate dovemmo affrontare un’emergenza per il proliferare dell’alga tossica, che non era causato dall’inquinamento ma dalla temperatura elevata delle acque del mare».