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Roma, Cassazione ribalta Appello: “Mondo di mezzo” non fu Mafia

Il verdetto ha ridimensionato la tesi più grave, sostenuta anche dal Procuratore generale: si trattava “solo” di due associazioni distinte a carattere criminale

La Sesta sezione penale della Cassazione ha negato il carattere mafioso dell'associazione guidata da Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. 'Mondo di Mezzo' non fu mafia. La Cassazione ha riconosciuto la presenza di due associazioni distinte a carattere delinquenziale. 

Ecco il testo della sentenza della sesta sezione della Cassazione che ha stabilito l'inesistenza dell'associazione mafiosa agli imputati nel processo 'Mondo di mezzo':

"Ritenuta la sussistenza di due associazioni, annulla senza rinvio la sentenza impugnata nei confronti di Guarnera Cristiano e Gaglianone Agostino per non aver commesso il fatto. Annulla inoltre la stessa sentenza nei confronti di Brugia Riccardo, Buzzi Salvatore, Caldarelli Claudio, Calvio Matteo, Carminati Massimo, Di Ninno Paolo, Garrone Alessandra, Gramazio Luca, Guarany Carlo Maria, Lacopo Roberto, Pucci Carlo e Testa Fabrizio Franco limitatamente al trattamento sanzionatorio per i reati associativi come riqualificati nonché nei confronti di Panzironi Franco quanto al ritenuto concorso esterno nel reato associativo".

Dopo l'annullamento del 416bis, sarà la Corte d'Appello di Roma a dover rideterminare le condanne per i membri delle due associazioni a delinquere 'semplici' – come riconosciute dalla Cassazione – capeggiate da Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, essendo caduta anche l'aggravante del metodo mafioso. È quanto stabilito dalla VI sezione penale della Corte di Cassazione nella sentenza sull'inchiesta Mondo di Mezzo.

"I giudici della Cassazione dicono che 'Mafia Capitale' non era un'associazione a delinquere di stampo mafioso, ma criminalità organizzata comune. Qual è la differenza, per un cittadino onesto? Difficile comprenderlo. Rimangono pur sempre dei delinquenti. Delinquenti che si sono impadroniti di una città, che hanno fatto il bello e il cattivo tempo a loro piacimento. Delinquenti che hanno controllato e corrotto funzionari pubblici.

Delinquenti che dettavano le regole e amministravano il territorio, tentando di sostituirsi alle Istituzioni. La mafia non è solo quella che uccide, la mafia è anche questo. È un comportamento criminale. E che lo si definisca 'mafia' oppure altro, poco importa: ciò che è successo a Roma a causa di questi delinquenti rimane una 'montagna di merda'". Lo scrive su facebook Vito Crimi, viceministro all'interno.

"Questa sera la sesta sezione penale della corte di Cassazione si è pronunciata sui fatti di Mafia Capitale, riconoscendo l'associazione a delinquere, ma non l'aggravante per mafia". Lo dichiarano i parlamentari del MoVimento 5 Stelle della commissione parlamentare d'inchiesta Antimafia. "Rispettiamo il parere dei giudici, anche se rimangono molti dubbi sulla vicenda.

Ricordiamo che si tratta di una grave vicenda, che ha inquinato la Capitale e rovinato la sua immagine per anni, a causa dell'intreccio tra criminalità e politica. Per anni vecchi partiti e il malaffare si sono spartiti appalti per la gestione dell'accoglienza dei migranti, del verde pubblico e per la raccolta e smaltimento dei rifiuti. Per il MoVimento 5 Stelle la lotta alle mafie continua, e le istituzioni devono rimanere al fianco dei cittadini per prevenirla e combatterla", concludono i parlamentari pentastellati.  (Mgn/ Dire) 

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