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Roma Capitale, delle tasse. I romani nel 2024 pagheranno più di tutti

Il Lazio e Roma in particolare staccano il “biglietto vincente” e diventano ufficialmente per il 2024 i cittadini più tassati d’Italia

tasse e denaro

Il Lazio e Roma in particolare staccano il “biglietto vincente” e diventano ufficialmente per il 2024 i cittadini più tassati d’Italia. Lo riporta la Repubblica citando uno studio della Cgil Roma e Lazio che, sulla base di questi dati, ha indetto sciopero generale per il 17 novembre.

Con essa anche la Uil. A partire dal prossimo gennaio, nella regione Lazio la pressione fiscale aumenterà per oltre un milione e mezzo di contribuenti che hanno un reddito da lavoro o da pensione che va nella fascia compresa tra 15mila e 40 mila euro.

Tasse record nel Lazio, stop al taglio Irpef

Uno dei nodi principali è il mancato rinnovo dello stanziamento per 300 milioni che negli anni passati serviva proprio a non gravare troppo i cittadini. Senza di esso, infatti, spiegano sul quotidiano nazionale: «Non sarà possibile effettuare il taglio dell’addizionale regionale all’Irpef. L’aliquota fino a quest’anno ha pesato l’1,73% sui redditi tra i 15mila e i 35mila euro e in più veniva riconosciuta un’indennità una tantum di 300 euro per i redditi compresi tra i 35mila e i 40mila per le spese energetiche».

Dal 2024 quindi l’aliquota tornerà ad essere del 3,33 percento per ogni cittadino con reddito tra 15 e 40 mila euro; un aumento del 1,6%.

Una serie di aumenti che peseranno sulle tasche di tutti, un reddito di 35mila euro infatti si troverà a sborsare ben 320 ero per la quota Irpef. Inoltre se pensiamo ad un nucleo familiare di due lavoratori la cifra si raddoppia. Oltre seicento euro a famiglia.

Ma le tasse colpiranno soprattutto le fasce più basse: nel Lazio infatti il 60% degli occupati ha un reddito compreso tra i 15mila euro e i 26mila euro. In sostanza una famiglia con una media di 20 mila euro a lavoratore si troverà a sborsare quasi 200 euro in più.

Tasse in aumento per tutti, ma per i romani di più

Naturalmente gli aumenti riguarderanno tutti, ma confrontando le addizionali del Lazio con quelle delle Regioni, dal sito del ministero dell’economia, si nota come la nostra Regione e la Capitale siano i più colpiti.

A Roma l’aliquota Irpef è già 0,9% più alta del resto d’Italia. La Repubblica spiega bene queste cifre: «Un lavoratore o un pensionato di Roma con un reddito di 20mila euro pagherà 425 euro di addizionale regionale e 180 euro per quella comunale (605 euro in totale). Sono 342 euro in più rispetto ad un cittadino di Milano che ne sborsa 263. Il confronto non migliora prendendo in considerazione altre città: 200 euro in più rispetto ai veneziani e 224 rispetto ai cittadini di Cagliari. Ancora: chi guadagna 35mila euro l’anno,
se abita a Roma paga 1.240 euro di tasse tra addizionale comunale e regionale, se abita a Milano 790. Una differenza pari a 450 euro
».

Dalla Cgil arrivano intanto le dichiarazioni del segretario generale di Roma e Lazio, Natale di Cola: «Negli ultimi due anni l’inflazione ha abbattuto il potere d’acquisto pro capite di 6.700 euro, una situazione inedita che sta portando oltre il 60% delle famiglie ad avere difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Servirebbero politiche di sostegno al reddito e per difendere il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni agendo anche su una fiscalità più giusta. Non solo nella legge di bilancio del Governo non c’è nulla, si limitano a confermare misure che già ci sono, ma nel Lazio si toglie pure quel che c’era».

Anche per questo le due sigle sindacali Cgil e Uil hanno indetto lo sciopero di otto ore per il 17 novembre prossimo. Chiedendo un aumento dei salari per contrastare il drammatico impoverimento di lavoratori e lavoratrici, oltre che pensionati.