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Roma. Atac, Dopo referendum arriva il Bando: A privati 30% Tpl periferie

Un bando di gara per affidare “la gestione della rete periferica di trasporto pubblico locale su gomma nel territorio di Roma Capitale”

Il referendum è alle spalle. Atac non finirà nella sua totalità in mano a gestori privati come sarebbe potuto succedere con la vittoria del Si'. Ma il Comune di Roma, entro pochi giorni, pubblicherà un bando di gara per affidare "la gestione della rete periferica di trasporto pubblico locale su gomma nel territorio di Roma Capitale".

L'obiettivo è affidare 30 milioni vetture/chilometro annue, divise in 2 lotti tendenzialmente equivalenti, ad uno o più gestori privati, o ad una società pubblica eventualmente interessata, con una quota pari, quindi, a circa il 30% del servizio di tpl.

Se ne parlava da mesi. Era il maggio scorso quando l'assessore alla Mobilità, Linda Meleo, annunciò il lancio della nuova gara insieme alla proproga per l'attuale gestore privato Roma Tpl fino al gennaio del 2020. Il nuovo bando affiderà una quota superiore a quella gestita oggi da Roma Tpl, che si ferma intorno al 25%.

In realtà la quota indicata nell'avviso di pre-informazione parlava addirittura di 45 milioni di vetture/chilometri annue, una quota pari a circa il 45% del servizio considerando che oggi Atac dovrebbe produrre 101 chilometri in superficie (anche se effettivamente ne produce 84).

Una delibera del luglio scorso ha indicato, però, la soglia al 30%. Appena la gara sarà pubblicata si avrà l'indicazione definitiva sulla percentuale esatta. Il corrispettivo unitario di base omnicomprensivo riconosciuto per la produzione del servizio sarà indicativamente pari a 4,01 euro a vettura/chilometro per un importo totale di circa 123 milioni di euro.

Il bando di gara è ormai pronto, e di fatto andrà a sostituire quello che, negli anni scorsi, ha affidato il servizio periferico al consorzio Roma Tpl. Il Comune, però, deve fare in fretta perché l'attuale proroga a Roma Tpl scade a fine mese e senza gara il Campidoglio non potrà procedere ad un nuovo affidamento diretto allo stesso consorzio che oggi gestisce le linee periferiche e che dovrà necessariamente esercitare il servizio fino a quando la gara non porterà ad un vincitore.

Si tinge, però, di 'giallo' la data di inizio del nuovo affidamento. Nel maggio scorso la giunta capitolina aveva annunciato la pubblicazione della gara a luglio 2018. Cosa non avvenuta. Se fosse stata rispettata questa data l'affidamento dell'attuale servizio periferico a Roma Tpl sarebbe potuto arrivare fino all'1 gennaio 2020, cosi' come annunciato dallo stesso assessore alla Mobilità, Linda Meleo.

Così non è stato e come detto la gara sarà lanciata entro fine novembre. Questo vuol dire che Roma Tpl potrà svolgere il servizio almeno per un altro anno e mezzo, ma non più con lo strumento della proroga, prevista per soli 6 mesi dal precedente contratto. Il Comune dovrà procedere, con ogni probabilità, con un affidamento diretto e con un contratto ponte. Mentre il nuovo affidamento non potrà scattare prima del maggio 2020. La durata sarà di 96 mesi dall'aggiudicazione dell'appalto.

Il nuovo contratto che sarà sottoscritto con i nuovi gestori adotterà il modello cosiddetto 'Gross-Cost'. In questo genere di contratti il rischio commerciale è a carico dell'ente affidante, cui spettano quindi i ricavi della gestione, mentre il rischio industriale è a carico del soggetto affidatario, che si vedrà corrisposto un sussidio basato unicamente sui costi previsti e maggiorato di una quota di remunerazione.

E' prevista inoltre la possibilità di subappalto. Tra le clausole del nuovo contratto da segnalare anche l'obbligo di riacquisto dei mezzi dal gestore uscente per un valore complessivo presuntivo pari a 60 milioni, la clausola sociale di salvaguardia dei posti di lavoro, e l'obbligo di dotarsi di un sistema automatizzato di controllo per la localizzazione e il monitoraggio in tempo reale di tutte le vetture.

Questi i criteri di aggiudicazione: il servizio sarà affidato all'offerta economicamente più vantaggiosa in base ai criteri indicati nel capitolato d'oneri, nell'invito a presentare offerte o a negoziare oppure nel documento descrittivo. (Zap/ Dire)

 

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