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Rinvio a Giudizio per Vittorio Feltri, definì la Raggi “Patata bollente”

Il quotidiano ‘Libero’ aveva chiamato la sindaca “patata bollente”, Feltri a processo per diffamazione aggravata

Due anni fa il quotidiano Libero aveva dedicato il “raffinatissimo” titolo “Patata bollente” alla sindaca Virginia Raggi, la quale aveva promesso che questo episodio non sarebbe stato dimenticato e che avrebbe preso provvedimenti contro questi “beceri insulti volgari”, insulti che non hanno a che fare con le azioni politiche o le scelte amministrative della capitale, ma cercano solo di screditare o deridere un aspetto personale della sindaca: l’essere donna. Il 10 febbraio del 2017 su Twitter la Raggi aveva scritto “un sindaco può essere anche donna! nel 2017 sfortunatamente c’è chi non riesce ancora a capirlo” riportando diversi appellativi e offese a lei rivolti come “Abbiamo perso la virginità” o “Mutande verdi di Virginia” e ancora “Oca del Campidoglio”.

Diffamazione a mezzo stampa è il reato a cui deve rispondere Vittorio Feltri, rinviato a giudizio dal Gup di Catania Luca Lorenzetti. Il processo avviene a Catania perché è in questa città che viene stampato il quotidiano “Libero”, e sarà processato il 15 settembre 2020.

Un piccolo traguardo culturale?

Leggiamo dalla profilo Instagram che questo è “un primo importante risultato. Non tanto per me, ma per tutte le donne e gli uomini che non si rassegnano a un clima maschilista, a una retorica fatta di insulti o di squallida ironia“. Martedì era stata Concita De Gregorio a dover difendere tutte le donne che fanno politica, da un Sallusti che si era lasciato andare a commenti sulla presunta sessualità delle donne romagnole e di Nilde Iotti. Insomma non un episodio sporadico, ma un clima culturale che ha bisogno di una sferzata. E di educazione.

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