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Riforma Sistema sanitario nazionale: Presidente Meloni, se non ora quando?

Il Presidente Meloni – unitamente al Ministro Schillaci – avrebbero un’occasione per passare alla storia

Medico in corsia di ospedale

Il partito Fratelli d’ Italia, espressione della Destra storica in Italia, di cui il Presidente Meloni è il leader e massima ed indiscussa espressione politica, vive una fase di grande crescita di consensi e stima nell’ elettorato dopo la affermazione del 25 Settembre.

E’ la cosiddetta “luna di miele” elettorale fenomeno ben noto agli esperti del settore e rappresenta una coda destinata a perdurare mesi e mesi dopo la elezione politica. Ma non sarà eterna.

Ritengo che – oltre al fisco – la vera urgente e grande riforma da fare in Italia quanto prima è quella sanitaria. Perchè a tutto è disponibile il Cittadino meno che a perdere la universalità e gratuità del sistema sanitario attuale – pur con tutte le storture – e quindi va fatto, a mio avviso, quanto prima un robusto e radicale piano di riforme sanitarie parlamentari del sistema sanitario nazionale (SSN) modificandone con coraggio l’impianto sociale giuridico e politico e correggendo le storture e gli errori dalla 502/92 (“De Lorenzo”) in poi.

Il fine dovrà essere quello di evitare la perdita del SSN e la sua contestuale privatizzazione selvaggia e senza regole.

A mio giudizio, questa riforma tecnicamente andrebbe fatta in Parlamento con Legge Delega e dovrebbe condurre alla redazione di un nuovo Testo Unico della Sanità che comprenda ed inglobi tutte le stratificazioni legislative dagli anni 70 del secolo scorso ad oggi, disapplicandole o elidendole se del caso oppure mantenendone i principi inalterati come nel caso della 833/1978 istitutiva del SSN.

L’ ultimo Testo Unico delle Leggi Sanitarie fu quello durante gli anni 30 del secolo scorso, in pieno Ventennio!!

Il Presidente Meloni – unitamente al Ministro Schillaci – avrebbero una occasione per passare alla storia se riuscissero, come io credo sia possibile, a introdurre radicali riforme legislative isorisorse o quasi nel corpaccione gigantesco del SSN attuale. Ritengo che la tempistica di questa attività sia fondamentale e penso che si possa fare solo ora, con il sostegno bipartisan di gran parte del Parlamento attuale. Ora che il consenso della gente nei suoi confronti è altissimo.

Questa Riforma ideale dovrebbe agire introducendo il principio della lotta ai monopoli della sanità (pubblici e privati), la modifica radicale della governance aziendale di Asl, Ospedali e Policlinici. Affrontare il tema dei meccanismi elettorali e di voto delle rappresentanze mediche ed infermieristiche nei Consigli Direttivi degli Ordini. Ma anche il tema delle norme di contabilità aziendale delle aziende sanitarie ed il relativo tema della trasparenza societaria degli enti privati accreditati con Regioni ed Asl. Esiste poi il tema della nuova organizzazione dei servizi sanitari di base aprendo ai privati in maniera sussidiaria (pronto soccorso territoriali, MMG, specialisti ambulatoriali, ecc). Affrontare il tema della lotta al riciclaggio dei denari illeciti nelle aziende sanitarie dello Stato e negli enti accreditati con il SSN.

Maggiore responsabilità al personale sanitario

Inoltre, questa riforma dovrebbe entrare nella carne viva del meccanismo erogatore delle prestazioni sanitarie responsabilizzando maggiormente medici ed infermieri e coinvolgendoli direttamente (mediante elezioni e non solo attraverso i sindacati ed i partiti politici) nella gestione della res pubblica. Dovrebbe aprire al privato assicurativo e cooperativistico, introducendo nuovi elementi di fiscalità nel settore a vantaggio del Cittadino che si copre sanitariamente.

Si al fascicolo sanitario elettronico

Tema caldo della riforma dovrebbe essere la copertura digitale universalistica del Fascicolo Sanitario Elettronico su tutto il territorio italiano (farmaci compresi) con relativo cassetto virtuale delle prestazioni e del fisco e spazio annesso per le interazioni con gli altri grandi organi dello Stato come INPS, INAIL, MEF, Comuni ed Enti Locali ecc.

Parallelamente andrebbe riformato il sistema della emergenza ed urgenza facendolo rientrare tutto all’ interno delle Asl Territoriali di competenza e ponendo dentro alle Asl finanche i Pronto Soccorso e DEA.

Gli Ospedali ed i Policlinici devono tornare a fare i loro compiti primari (degenza per acuti) e non essere sostituitivi delle Asl carenti sul territorio.

Il controllo del ministero della Salute

Altro pilastro cardine di questa grande riforma sanitaria deve necessariamente essere il ritorno al controllo gerarchico diretto del Dipartimento di Prevenzione delle Asl da parte del Ministero della Salute perchè esso svolge funzioni assolutamente inderogabili per lo Stato centrale e deve essere uguale ed universalistico su tutte e 20 le Regioni e Provincie Autonome.

Prendiamo come esempio il sistema di alert e tracciamento delle malattie infettive e contagiose, i piani Pandemici, il sistema della prevenzione primaria e secondaria delle malattie oncologiche e quello della sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla igiene e sicurezza degli alimenti (solo per dirne alcuni).

In conclusione, se il Presidente Meloni ha il coraggio, la spregiudicatezza e la creatività per farlo ebbene lo deve fare subito, cominciandolo con forza nei primi mesi della sua attività governativa e con il necessario apporto delle forze di opposizione. La introduzione del SSN fatta nel 1978 fu votata ed approvata da quasi tutto il Parlamento repubblicano, all’ indomani dell’ assassinio di Aldo Moro e ci ha beneficiato tutti per quasi 50 anni, basta vedere i costi che il Cittadino sostiene in sistemi privatizzati come gli USA per esempio.

Le modifiche al sistema Anselmi

E’ ora di fare al SSN di Tina Anselmi un profondo make-up ed una revisione intensa per farlo stare al passo dei tempi se possibile isorisorse o quasi, valorizzandone le figure professionali e limitando gli sprechi e le ruberie.