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Report, Ranucci: “Calciopoli? Forse coinvolte altre squadre”

Stasera Report intervista Luciano Moggi su Calciopoli. “Una fuga di notizie, impedì altre indagini. Nessuno dopo parlò più al telefono”

Un collage di foto di Sigfrido Ranucci e Luciano Moggi

Sigfrido Ranucci e Luciano Moggi

Come ogni lunedì torna Report. Questa sera, a partire dalle 21.20, la squadra di Sigfrido Ranucci è pronta per approfondire temi di risonanza nazionale e internazionale, tra attualità, politica e cronaca. Questa sera tre nuove inchieste, con forte e particolare attenzione a “C’era una volta Calciopoli“.

Svolta su Calciopoli?

L’approfondimento, esamina intercettazioni e interviste inedite che probabilmente inducono a riconsiderare da un punto di vista differente lo scandalo che nel 2006 ha stravolto il calcio italiano, portando a una serie di penalizzazioni per diverse squadre di Serie A. Una tra tutte, quella che ha condotto nel campionato di Serie B la Juventus. Tra i personaggi intervistati questa sera dalle telecamere di Report, Luciano Moggi, ai tempi direttore sportivo del club torinese.

Una vicenda mai raccontata

“E’ un uomo di un intelligenza e di un carattere ben profilati, ma noi non lo santifichiamo. Anzi più è diavolo, più è contento” – ha detto Sigfrido Ranucci di Luciano Moggi – “Emerge di Calciopoli tutta una parte che non è stata raccontata, fatta di geopolitica del calcio, di politica industriale del calcio che poteva esser fatta dopo un po’ di tempo, con in mano tutte le chiavi di lettura della vicenda. Parleremo della chiavetta di Moggi, che lui ci ha venduto come un’esclusiva ma non era esattamente così. Tuttavia qualcosa di netto c’era dentro. Noi abbiamo raccolto le testimonianze di alcuni personaggi di allora che ci hanno raccontato fatti inediti. A partire dalla questione dello spogliatoio, con Moggi e Paparesta. Paparesta ha detto che questo non è mai successo. Ma le testimonianze più interessanti sono di Lepore, di Bergamo, di Cellino. Quest’ultimo raccontava del bidone dove avrebbe bruciato i faldoni con le prove delle fidejussioni false. Questo significherebbe che i campionati che si sono tenuti dal 2006 in poi sarebbero falsati in qualche modo”.

Sigfrido Ranucci - Report
Sigfrido Ranucci – Report

“L’altra cosa è che ci sono degli episodi anomali raccontati dagli investigatori di allora che condussero le indagini, che ci raccontano alcune anomalie” – continua Ranucci – “Per esempio, la vicenda delle carte sim svizzere, che consentì in un filone del processo di Calciopoli di ricostruire la rete di rapporti di Luciano Moggi con gli arbitri e alcuni direttori sportivi. Una rete di rapporti viziata dal fatto che c’era stato un verbale falso, secondo colui che lo aveva comminato. Un verbale falso perché c’era stata l’acquisizione di queste sim non in modalità di legge. Si parlerà anche del fatto che Lepore, procuratore di Napoli all’epoca, era pronto ad aprire inchieste importanti anche su altre squadre. Ma una fuga di notizie, impedì di fatto altre indagini. Perché nessuno dopo quella vicenda parlò più al telefono. Parleremo anche di un altre intercettazioni che riguardano Carraro e Facchetti. Parleremo anche della famiglia Agnelli, della Juventus e della Ferrari“.

“Potrebbero aprirsi nuovi scenari”

Sigfrido Ranucci, insiste sui punti di forza della serata: “Sarà una puntata nella quale non mancheranno i temi di discussione, e che alimenterà polemiche. Potrebbero aprirsi degli scenari completamente nuovi. Se facciamo un calcolo di quello che era il calcio prima del 2006 e quello che è oggi, gli unici che sono rimasti dei presidenti di allora sono Elkann e Lotito. Come ricorda Carraro nell’intervista che manderemo in onda stasera, all’epoca c’era un’imprenditoria forte in Italia e il calcio era la rappresentanza di quella categoria. Oggi abbiamo un’imprenditoria molto più debole e il calcio è un biglietto da visita molto più debole rispetto a quegli anni”.

Appuntamento questa sera, dalle 21.20 su Raitre. La puntata sarà anche visibile attraverso la piattaforma Raiplay.