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Razzismo, Orfini: Rotti gli argini, Salvini e Di Maio sono stessa cosa

“Responsabili consapevoli di questo clima atroce che genera violenza. Inutile perdere tempo a cercare le differenze tra loro”

"Il problema è che si sono rotti gli argini, che c'è un pezzo del paese che si sente autorizzato a fare quello che prima rimaneva solo il pensiero di un momento di rabbia. Ora invece si passa all'azione: ci si fa giustizia da soli, si aggredisce, si picchia, si spara. Sempre contro il diverso, che sia un migrante, un rom o semplicemente un escluso.

Perché anche l'esclusione e la povertà ormai sono considerate una colpa: se rimani indietro non sei uno a cui tendere la mano, ma un parassita da rimuovere". Lo scrive su Facebook Matteo Orfini, presidente Pd.

"È ovvio- aggiunge- che le radici di questo odio sono profonde e le cause vanno cercate indietro nel tempo; ne parleremo. Ma se gli argini si sono rotti qui ed ora è per una ragione semplice, semplicissima: è accaduto per la scelta consapevole di chi governa il paese di alimentare l'odio invece di contenerlo. Sì certo, un allarme razzismo c'è, anche se Salvini e Di Maio lo negano.

E c'è un paese che ribolle di rancore e rabbia perché per anni dall'opposizione e ora dalle istituzioni lo si è sobillato". "Più facile costruire ogni volta un nuovo nemico contro cui aizzare la folla che lavorare faticosamente e pazientemente a cercare le soluzioni- dice ancora-. È esattamente su questo terreno che Di Maio e Salvini hanno costruito un blocco politico omogeneo e un'intesa assai prima di concretizzarla nell'alleanza di governo.

È per questo che Salvini e Di Maio sono esattamente la stessa cosa, responsabili consapevoli di questo clima atroce che genera violenza. Inutile perdere tempo a cercare le differenze tra loro o peggio inseguire l'idea di dividerli per allearsi con gli uni contro gli altri. Dobbiamo batterli, culturalmente e politicamente. Non sarà semplice e forse nemmeno breve, ma le scorciatoie non portano da nessuna parte. Chi ha voglia di dare una mano?". (Vid/ Dire)

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