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Questa sera torna Report, Ranucci: “Ecco come la Mafia voleva destabilizzare l’Italia”

Il conduttore del programma: “In onda anche una straordinaria inchiesta su abuso di tamponi rapidi in Veneto”

Sigfrido Ranucci a Report

Sigfrido Ranucci a Report

Prima puntata del 2023 per Report, lo storico programma di inchieste della Rai. Sigfrido Ranucci e la sua squadra tornano a appassionare tantissimi affezionati telespettatori, che come ogni lunedì aspettano nuovi approfondimenti.

Report
Sigfrido Ranucci

Questa sera, tre inchieste che trattano argomenti molto diversi tra loro.

“Questa sera presenteremo due inchieste straordinarie” –  dice Ranucci.  – “Una riguarda la seconda ondata della pandemia in Veneto. Ce ne eravamo occupati più volte. In occasione della prima ondata, il Veneto era stato molto bravo a gestire la situazione. Per la seconda invece, è stato un mezzo disastro che ha contato circa 1600 morti in più rispetto alla media nazionale.

La nostra attenzione è andata a finire sulla gestione e l’abuso di tamponi rapidi. Parliamo di questo perché l’inchiesta dell’aprile dello scorso anno di Report, era stata attenzionata dalla Procura della Repubblica di Padova, che l’aveva trovata interessante. Questa ha sviluppato delle indagini e ha scoperto che il Dr. Rigoli, che ha sostituito il Dr. Crisanti nella gestione della pandemia in Veneto al fianco di Luca Zaia, aveva realizzato un’attestazione scientifica, che di fatto sovrapponeva l’attendibilità, la sensibilità dei tamponi rapidi a quelli molecolari”.

“Un’attestazione” – prosegue Ranucci, – “falsa secondo la Procura”. Tuttavia i tamponi rapidi sono stati inseriti nel Piano Sanitario Regionale, accettati e imposti come test di riferimento per entrare negli ospedali. Anche nelle Rsa. Quando invece, uno studio del Prof. Crisanti aveva evidenziato che tre tamponi su dieci di quelli rapidi non erano attendibili. Si riscontravano così dei falsi negativi.

Tutto questo all’interno di una Rsa avrebbe potuto creare un disastro, effettivamente poi accaduto. La Procura sta cercando di capire se c’è una relazione tra quest’utilizzo di tamponi rapidi e un eccesso di mortalità. In tutta questa indagine sono spuntate delle intercettazioni di Luca Zaia, non indagato, ma dalle quali escono fuori delle considerazioni imbarazzanti. Emerge un conflitto con il Prof. Crisanti. Zaia a un certo punto dice: “E’ da un anno che abbiamo preso la mira, lo stiamo portando a schiattare“. Cosa che ovviamente non ha fatto piacere al Prof. Crisanti che ha saputo di questi contenuti da noi di Report e ha dato le dimissioni dall’Università di Padova proprio ieri”.

Andrea Crisanti volto
Andrea Crisanti

In programma, oltre a un approfondimento su un sistema scolastico finlandese, un’inchiesta che riguarda le stragi di mafia degli anni novanta.

“Per la seconda inchiesta, torneremo su un classico, le stragi di mafia” – prosegue Ranucci. “Avevamo detto noi per primi lo scorso maggio della presenza di Stefano delle Chiaie, leader di Avanguardia Nazionale a Capaci, luogo delle stragi. Nei mesi precedenti alla strage c’erano stati dei contatti tra lui e alcuni boss, uno di questi condannato perché aveva conservato l’esplosivo del comando che ha ucciso Giovanni Falcone e la sua scorta. Racconteremo con nuovi particolari inediti la presenza di delle Chiaie, come regista occulto del periodo stragista. E porteremo anche delle testimonianze nuove”.

Sigfrido Ranucci - Report
Sigfrido Ranucci – Report

“Quella di Antonio d’Andrea, vicesegretario nazionale della Lega meridionale negli anni novanta, che ci parla addirittura della presenza di Totò Riina, in un contesto all’interno del quale erano presenti esponenti della camorra, della ‘ndrangheta. All’interno di una riunione di un nascente partito che era stato fatto con il sostegno, nell’ombra, di Giulio Andreotti, Giovanni Cossiga e di Monsignor De Bonis. D’Andrea parla di 100 miliardi di lire che erano stati raccolti con il progetto di finanziare il progetto delle leghe che doveva balcanizzare l’Italia. E che servivano per destabilizzare il Paese. Racconteremo incontri, all’interno dei quali si parlava di un piano militare per destabilizzare la nostra penisola. E di un furto misterioso, avvenuto negli archivi della Direzione Nazionale Antimafia, di 14 faldoni che testimoniavano proprio la presenza di Delle Chiaie a Capaci”.

La puntata di Report, in onda questa sera alle 21:25, su Rai 3, è visibile sulla piattaforma Raiplay, sia in diretta streaming che on demand.