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#ProntoSoccorsoKo, al San Camillo operatori in protesta

Una mobilitazione organizzata dalla CGIL a cui hanno aderito decine di operatori per denunciare la situazione dei PS

#ProntoSoccorsoKo. E' il nome di una protesta, ma è anche la triste realtà che riguarda i nosocomi romani.

A decine, questa mattina alcuni operatori si sono riversati nel piazzale antistante l'ospedale San Camillo di Roma, per prendere parte alla protesta organizzata dalla Cgil Fp, rinominata, appunto, #ProntoSoccorsoKo. Un flash mob nato con l'obiettivo di "sensibilizzare i cittadini sul caos dei Pronto Soccorso e sulle condizioni di lavoro del personale" – è il commento del segretario generale della Cgil Fp Roma e Lazio Natale di Cola. Lo slogan scelto per l'evento è: ''Sicuri di volervi far curare da medici e infermieri stressati?''.

La protesta non si fermerà al San Camillo, ma finirà direttamente in Regione, secondo quanto annuncia Di Cola. Perché, seppure "in queste settimane la situazione è lievemente migliorata", secondo i promotori della mobilitazione, "è necessaria un'azione di orientamento dei cittadini che troppo spesso affollano i Pronto soccorso, bisogna rendere funzionali le Case della Salute, implementando il numero ma è importante anche dare una diversa organizzazione degli spazi fisici".

A tutto questo, si aggiunge "il problema degli operatori, che lavorano con turni massacranti e spesso vengono aggrediti. Negli ultimi cinque anni ci sono 5 mila unità in meno". Senza dimenticare il problema del blocco delle ambulanze –  di cui Romait si è già occupata (leggi qui, qui e qui): "Nel 2013 sono state ferme circa duecentomila ore. La Regione è riuscita a migliorare la situazione, dimezzando le ore. Ma i costi di questo disservizio sono altissimi: circa 5 milioni di euro l'anno. Ci aspettiamo dalla Regione e dalle Direzioni sanitarie un impegno maggiore" – ha concluso Di Cola.

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