Professore picchia studente, Fulvio Abbate: “Sto con gli scolari. Gli insegnanti oggi valgono poco”
Lo scrittore: “Gli studenti sono indifferenti verso il sapere, ma gli insegnanti non sanno tenere una classe. La violenza non è giustificata”
![Fulvio Abbate](https://www.romait.it/wp-content/uploads/2022/10/Fulvio-Abbate-1024x624.jpg)
Fulvio Abbate
Professore sospeso a Pontedera, nel pisano. Il docente, in seguito a una dinamica ancora in corso di valutazione, ha colpito con un pugno un suo studente.
![Studenti con smartphone in classe](https://www.romait.it/wp-content/uploads/2022/10/Smartphone-e-scuola-1024x576.jpg)
I fatti
La vicenda è avvenuta in un istituto superiore. Secondo le prime ricostruzioni, l’alunno pare si fosse alzato e avvicinato alla cattedra, al fine di deridere l’insegnante. Quest’ultimo dunque, avrebbe reagito colpendolo allo stomaco. Sull’episodio continua a indagare la polizia, che ha ricevuto la denuncia da parte dei genitori del ragazzo. La dirigenza scolastica, intanto, ha provveduto a sospendere l’insegnante.
Per le ricostruzioni del caso, gli inquirenti stanno verificando il materiale video relativo allo scontro, registrato da alcuni studenti.
![Studenti in classe che ascoltano una lezione](https://www.romait.it/wp-content/uploads/2022/05/studenti-1024x577.jpg)
Un episodio che certamente testimonia una sempre più urgente necessità di ritrovare valori, ripristinando il senso di figure di riferimento sempre più smarrite, in questo tempo di fragilità e solitudine.
Il parere di Fulvio Abbate
Abbiamo chiesto a Fulvio Abbate, giornalista, scrittore e filosofo, un parere sull’accaduto.
![](https://www.romait.it/wp-content/uploads/2022/11/Fulvio-Abbate.jpg)
“Ogni storia è una storia a sé” – dice lo scrittore – “Noi non possiamo conoscere approfonditamente le dinamiche che si instaurano tra allievi e docenti. L’idea della disciplina, così come la rammento io è irricevibile. I maestri si dotavano di una bacchetta, molti anni fa. Il mio sguardo, sinceramente in una vicenda del genere è soprattutto dalla parte della vittima, degli scolari, vittime dell’istituzione scolastica“.
![Banchi di scuola e lavagna](https://www.romait.it/wp-content/uploads/2022/08/Banchi-scuola-ok-1024x640.jpg)
Resta in effetti difficile stabilire chi possa realmente essere la vittima in queste situazioni. E non per una semplice individuazione, a seguito di un’interpretazione di un pugno. Sferrato o ricevuto che sia. Perché certamente la violenza non è mai giustificabile. Ma forse, la vittima è probabilmente anche un docente privato del suo ruolo, banalizzato nella sua autorità, ridimensionato del peso del proprio incarico di guida, di formatore, di uomini e donne della società futura.
“Questa è una situazione simmetrica a quella di un pronto soccorso, nel quale un medico viene picchiato da familiari di una persona che aspetta di essere ricoverata” – insiste Abbate.
![Fulvio Abbate](https://www.romait.it/wp-content/uploads/2022/11/Fulvio-Abbate-1.jpg)
“Io non conosco le singole realtà. Da una parte c’è il disinteresse degli studenti nei confronti del sapere, dall’altra c’è l’incapacità da parte di un insegante, di riuscire a tenere una classe. Sono figlio di insegnante, conosco bene la categoria. Ho una percezione diversa. Ai miei tempi insegnanti e bidelli vestivano più o meno allo stesso modo. Adesso fai meno perché le attività scolastiche ed extra scolastiche sono molteplici. E in più la formazione degli insegnanti spesso è assai lacunosa. Questo però non giustifica la violenza“.
![banchi della scuola elementare](https://www.romait.it/wp-content/uploads/2022/04/Scuola-banchi-elementari-1024x594.jpg)
La notizia certamente continuerà anche nei prossimi giorni a concedere opportunità per spunti riflessivi. Sui social intanto l’opinione pubblica si divide. Ci si interroga, ancora una volta, non solo sulla preparazione dei docenti, in termini formativi, pedagogici e psicologici. Ma anche sulle motivazioni che portano, al di là della ricerca di attenzione, a questi atti di biasimo e svilimento perpetrati da studenti, nei confronti dei loro insegnanti.