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Presidente della Repubblica: si accettano scommesse ma non si pagano neanche quelle

Chissà se i bookmakers si occupano anche di scommesse sull’elezione del Presidente della Repubblica, una sfida che lascia pochi punti fermi

Palazzo del Quirinale, bandiere a mezz'asta

Palazzo del Quirinale, bandiere a mezz'asta. Foto presa dal sito del Quirinale

Non so se i bookmakers si occupino anche di scommesse riguardante eventuali elezioni di presidenti o manager, ma questa del Presidente della Repubblica Italiana o meglio del nuovo Manager del Colle è veramente una sfida che lascia pochi punti fermi. Prevedo, in caso di scommesse, quotazioni di difficile valutazione.

Presidente della Repubblica o Manager del Colle?

Parlo di Manager del Colle perché ultimamente la difesa della Costituzione è stata un miraggio e abbiamo visto la difesa degli interessi degli stakeholders come se il Paese fosse un’azienda. E di fatto lo è da quando all’inizio degli anni ’90 si è iniziato il processo irrefrenabile di privatizzazione. I beni collettivi si sono trasformati in beni di proprietà privata con possibilità di fruizione collettiva e sempre più legata a vincoli e costrizioni fino all’attualissimo abominio del Green pass, che credo non sia neanche l’ultima spiaggia ma un punto di passaggio per il ben più duro sistema di credito sociale cinese. Un lento scivolamento dunque verso una “dittatura morbida” senza obbligo di un’antecedente processo di militarizzazione, per ora almeno.

Districandoci tra pass più o meno legittimi, segregazioni in casa giustificate da virus letali e varie ed eventuali restrizioni e vincoli comportamentali, stiamo vivendo da quasi due anni qualcosa a cui non avevamo mai pensato. Per chi ha studiato il diritto, quello costituzionale in particolar modo, risulta oltremodo improbabile. E invece è realtà. E il ruolo del Presidente della Repubblica come garante del dettato costituzionale sembra essere latitante o se non altro il suo intervento distratto o accondiscendente pare essere eccessivo agli occhi di molti, ma non tutti.

Chi sarà allora il prossimo aspirante Presidente della Repubblica?

L’articolo 83 e seguenti, ci dicono che sia sufficiente essere cittadino italiano di almeno 50 anni di età che goda di tutti i diritti civili e politici. Per una questione strettamente anagrafica io non potrei essere ancora candidato, ancora no per pochi anni, ma mio zio sì, già da un pezzo. Ma come al solito tra la teoria e la pratica c’è una bella differenza perché non sarà “un ultracinquantenne” il prossimo o la prossima candidata alla presidenza, bensì uno del “mondo della casta politica”, con una età di oltre 50 anni, cosa non difficile data la difficoltà nell’accedere a questi gruppi eletti.

Tra i nomi spiccano l’attuale premier Mario Draghi, definito “vile affarista” dall’ex presidente della repubblica Francesco Cossiga e l’ex premier Silvio Berlusconi condannato già nel 2013 per frode fiscale oltre al almeno otto prescrizioni e relazioni dubbie con gruppi mafiosi rilevati nei procedimenti penali. Per il Toto Presidenza si fanno anche altri nomi come Pierferdinando Casini ex presidente della Camera, Marcello Pera ex presidente del Senato, il guardasigilli Marta Cartabia ex presidente della Corte Costituzionale, Letizia Moratti ex sindaco di Milano, Giuliano Amato ex presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica, noto per la famosa ingiustizia bancaria di inizio anni ‘90 quando stabilì per decreto un prelievo forzoso su tutti i conto correnti bancari.

Il Toto Presidente e la primazia delle élites

Insomma, mio zio dovrà ancora aspettare e per me non è prevista alcuna candidatura e non solo per una questione anagrafica. Per far parte del Toto Presidenza c’è bisogno di far parte di quella élite. Avere un curriculum ricco di questioni politiche anche controverse e di rappresentare ciò che servirà a poteri “superiori” nella gestione delle questioni pubbliche che ormai pubbliche più non sono, i cosiddetti stakeholder.

Bene scegliere tra persone già immerse da decenni nel “sistema” che sappiano come funzionano le cose e possano essere sufficientemente ricattabili all’occorrenza.

Perdonate la schiettezza ma nel fare video, scrivere articoli e in genere nel comunicare, non ho altro modo di esprimere i miei liberi pensieri. Magari sbaglio ma è così che mi esprimo. E intanto aspettiamo il prossimo Presidente. Si aprono le scommesse, tanto non le pagheremo.

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