Post Lazio-Roma: la vittoria di Gasperini e Pellegrini
Il derby vinto di misura è una scelta vincente dell’allenatore, che come Ranieri 9 mesi fa rilancia l’ex capitano nella stracittadina. La Lazio si lecca le ferite ma non demerita

Un'istantanea dopo il gol che ha deciso Lazio-Roma (© AS Roma Official X Page)
Il derby di Roma, primo crocevia della stagione, sorride ai giallorossi al termine di una partita dai mille risvolti. Decisivo ancora una volta Lorenzo Pellegrini, il più (in)atteso, ma in casa Lazio non tutto è da buttare.
Pellegrini e pressione: la mossa vincente di Gasperini
Al primo derby di Roma in carriera (dopo 11 giocati a Genova), Gian Piero Gasperini vince la partita grazie a due mosse, di scelta e di gioco. La scelta è, ovviamente, quella di schierare Lorenzo Pellegrini dall’inizio senza aver giocato nemmeno un minuto nei precedenti 180. In un modo a tratti simile a quello accaduto lo scorso 5 gennaio, quando nel derby d’andata in una stagione in cui la Roma era attardata in classifica, Claudio Ranieri mise dall’inizio il capitano che sbloccò la partita. Forse l’unico lampo stagionale del classe ’96 ma pedina gestita al meglio dal tecnico romano che lo responsabilizzò per la partita ed ebbe ragione.
Ieri nella conferenza stampa della vigilia, Gasperini ha parlato di Pellegrini con fortissime parole di stima (“in quel ruolo avanzato è il più forte, ha potenzialità altissime”) ma anche parole di responsabilità da parte di tutti (“non lo posso recuperare da solo ma tutti: società e pubblico”). Era difficile vederlo in campo dal primo minuto, invece è stato scelto e ha ripagato con il gol vittoria e una partita di carattere e presenza. Difficile dire se è pienamente recuperato e reintegrato nelle questioni di campo, ma la mossa si è rivelata azzeccata ancora una volta nel derby della Capitale. Che possa tornare centrale nella Roma dopo un’estate vissuta da separato in casa e senza più la fascia di capitano al braccio, lo scopriremo col tempo.
Ma al netto della gestione del giocatore, a livello tattico Gasperini ha azzeccato la mossa di inserirlo tra le linee insieme a una impostazione aggressiva della sua squadra in fase di non possesso. Atteggiamento molto evidente nel primo quarto d’ora, in cui la Lazio faticava a uscire palla al piede per l’aggressività dei centrocampisti giallorossi, anche se spesso fatto con un attimo di ritardo e conseguente fallo. Scacco matto al minuto 38’, con la pressione di Celik, l’errore di Tavares e il gol di Pellegrini, al primo tiro in porta in un primo tempo fino a quel momento deficitario per occasioni create.
Lazio sconfitta con rammarico ma non ridimensionata
A proposito di occasioni create, la Lazio deve mangiarsi le mani in una partita in cui nel computo totale non meritava di perdere. Prima di andare sotto, nella prima mezz’ora i due tiri dal limite di Pedro e Tavares, Zaccagni a giro e Romagnoli di testa. Nel secondo tempo la colossale chance di Dia a campo aperto e il palo di Cataldi in pieno recupero. Le partite, e i derby in maniera particolare, si giocano sugli episodi e sugli errori: quello di Tavares è stato punito col gol, quello di Mancini che ha proiettato Dia davanti al portiere no. La differenza è tutta qui per una Lazio che ha iniziato la stagione con i presagi peggiori tra sconfitte e mercato bloccato, ma che guardando la prestazione non è uscita ridimensionata. Serve calma (le due espulsioni ne testimoniano l’attuale mancanza) e tenere compatta la squadra: la possibilità di lavorare in settimana è importante e una prima risposta dovrà esserci lunedì prossimo a Marassi contro il Genoa.