Post Nizza-Roma: solidità sì, ma manca il gioco per il bomber
La vittoria in terra francese evidenzia una squadra aggressiva che ha ammazzato la partita quando voleva. Da evitare errori che la rimettono in equilibrio. Da migliorare il coinvolgimento del centravanti.

Mancini e la zampata per il 2-0 della Roma a Nizza (credits: AS Roma official X page)
Esordio europeo convincente per Gasperini sulla panchina della Roma. La vittoria a Nizza e netta e meritata, anche se di misura. Non mancano però nervi ancora scoperti: d’altronde a decidere non sono stati gol di giocatori offensivi.
L’atteggiamento giusto nei 90 minuti
Un inizio guardingo, poi il controllo del territorio nel primo tempo. L’accelerata a inizio ripresa e il compattamento finale. Nell’arco dei 90 minuti la Roma ha gestito i ritmi della partita quasi a piacimento e con una predominanza evidente, anche nei momenti meno offensivi. In una trasferta abbastanza calda, le incognite ci sono sempre, anche quando la partita si riapre in maniera inattesa nel finale. Tuttavia la Roma non ha mai dato la sensazione che potesse sfuggirle. Per il futuro ovviamente da evitare il calcio di rigore, anche se si è trattato di un errore individuale.
Boost ancora di Pellegrini
L’accelerata decisiva a inizio ripresa è stata causata anche dall’ingresso di Lorenzo Pellegrini, decisivo quasi quanto nella stracittadina di domenica. Tornando a vestire anche la fascia, il capitano giallorosso ha dato presenza in area di rigore più di El Shaarawy ma ha messo anche aggressività e qualità: la prima nella riconquista che causa il corner, la seconda nel battere proprio il calcio d’angolo che trova la testa di Ndicka. Fisicamente deve ancora migliorare ma a livello mentale e attitudinale sembra recuperato: serve il terzo indizio per la prova definitiva.
Centravanti ancora poco coinvolti
Ma non ci sono solo buone notizie dalla partita dell’Allianz Riviera. Oltre alla grave ingenuità di Pisilli che causa il rigore e riapre la partita, un tema generico di squadra rimane: quello del coinvolgimento degli attaccanti centrali. Non tanto nella manovra, che comunque non è stata agevole (Dovbyk in difficoltà con il centrale Bah di 1,95m, Ferguson è entrato quando la squadra si è abbassata sul doppio vantaggio) ma nel dare palloni di qualità all’attacante, nel metterlo in condizione di fare gol. Non a caso i gol di stasera provengono da due centrali di difesa e nei 5 gol stagionali hanno marcato il tabellino una volta Soulé e Pellegrini. Su questo Gasperini sa che deve lavorare molto.