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“Portoghesi” in metro? Con il senso civico il fenomeno si debella

La testimonianza di Alessio, che stamattina ha allontanato un “portoghese” che voleva passare senza pagare il biglietto

Alessio, 30enne della provincia di Roma che, come tanti, si ritrova a prendere i mezzi pubblici capitolini per girare in città. Questa mattina Alessio era alla fermata della metro Flaminio. E, come accade ogni giorno a molti romani, si è trovato faccia a faccia con il fenomeno dei cosiddetti portoghesi. Alessio, però, al contrario di molti altri ha avuto il coraggio di applicare poche regole di senso civico, per far rispettare le regole comuni a tutti. Abbiamo quindi parlato direttamente con lui per farci spiegare cosa è successo.

Una mattina come tante in metro a Roma, cosa è successo?
Come tutte le mattine mi stavo recando alla metro Flaminio dalla stazione della linea Roma Nord. Mentre mi avvicinavo ai tornelli mi sono accorto di essere pedinato da un africano. Avvicino l'abbonamento al badge e mi rendo conto che il ‘signore’ cerca di infilarsi per non pagare il biglietto. Mi arresto e lo scanso con una piccola gomitata. Mi volto e lo invito al pagamento.

E lui?
Lui mi guarda con stupore e sorpresa. Io ribadisco nuovamente: “Devi pagare”.

Poi?
Si è avvicinata una signora, che ha timbrato e lo ha fatto passare.

C’era il personale addetto?
Sì. C’erano almeno 10 persone e 2 dipendenti Atac nell’apposito gazebo.

Qualcuno è intervenuto?
No, nessuno. Ma è assoluta normalità, purtroppo, a Flaminio, come altrove, non pagare il biglietto. Basterebbe fermarsi  negli orari di punta per verificare di persona.

Tu invece hai voluto portare un po’ di sano senso civico. Che messaggio vuoi darei ai romani?
La mia è stata una reazione istintiva ma composta. La città è dei romani. La città più bella del mondo. Se non ne hanno cura loro chi può averne?

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