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Ponte della Musica abbandonato al degrado, esposto di Codacons

“Doveva diventare un pezzo di pregio della riqualificazione del Flaminio, si sta trasformando nell’ennesimo angolo di degrado e immondizia della Capitale”

Il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma in merito allo stato di abbandono e di degrado in cui versa il "Ponte della Musica", percorso pedonale che unisce l'Auditorium al Maxxi. "Il Ponte della Musica è stato inaugurato ormai da diversi anni, mentre i lavori dell'area sottostante il lato est (prospiciente Piazza Gentile da Fabriano), non risulterebbero essere mai stati completati.

In questo periodo di totale incuria da parte dell'amministrazione, le strutture parzialmente costruite sono state vandalizzate da persone che vi accedono facilmente durante la notte, trasformando uno spazio che doveva diventare un pezzo di pregio della riqualificazione del Flaminio nell'ennesimo angolo di degrado e immondizia della Capitale, oltre che nell'ennesima opera ''incompiuta'' a spese pubbliche", spiega il Codacons.

Il Codacons punta il dito soprattutto sulla questione sicurezza e denuncia "fili di ferro che scorrono lungo la scalinata, mancanza di barriere di sicurezza, gradini rovinati, il tutto con grave e serio rischio per l'incolumità pubblica dal momento che una caduta potrebbe avere serie ripercussioni quali lesioni".

"Un luogo di quiete e di bellezza a cavallo del fiume si sta rapidamente trasformando in una scheggia di degrado conficcata tra un Foro Italico abbandonato a se stesso e un quartiere, il Flaminio, dove si stanno mettendo in cantiere nuovi pezzi di città, mentre già si stanno deteriorando quelli che non sono ancora neanche finiti.

Per questo abbiamo chiesto alla Procura di aprire una indagine per omissione di atti d'ufficio oltre ai reati di omesso controllo e vigilanza, mancata manutenzione e danno ambientale, e per la violazione del fondamentale principio di rango costituzionale di tutela del patrimonio storico e artistico e del paesaggio della nazione, oltre che per pericolo per la sicurezza e l'incolumità pubblica", afferma il presidente Carlo Rienzi.

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