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Pinsa romana, per farla perfetta c’è un dettaglio da non dimenticare: il trucco di Bonci non sbaglia mai

Pinsa romana - Romait.it

Pinsa romana - Fonte Depositphotos - Romait.it

Scopri come preparare in casa la base ideale per una pinsa romana a regola d’arte: il trucco dell’impasto che non conoscevi.

La pinsa romana è un prodotto gastronomico tipico del Lazio simile alla più conosciuta pizza, ma con delle differenze sostanziali nella forma, nell’impasto e nella cottura. Il suo nome deriva dal verbo latino “pinsère“, che significa allungare, e infatti la pinsa risulta più ovoidale rispetto alla canonica pizza, ed è stata creata ai tempi dell’antica Roma.

All’epoca, i contadini preparavano fragranti focacce con cereali grezzi ed erbe aromatiche; la tradizione della pinsa si è poi tramandata fino ai tempi moderni, e attualmente prevede l’impiego di un mix di farine di frumento, soia, riso e pasta madre.

Il pizzaiolo Gabriele Bonci ha rivelato il suo segreto per una pinsa romana fragrante, soffice e gustosa, e la sua ricetta esclusiva è ora a disposizione dei golosi di tutta Italia.

La preparazione dell’impasto risulterà lunga e anche laboriosa, ma il risultato finale ti lascerà senza fiato: ecco come preparare la perfetta pinsa romana e strabiliare ospiti e familiari!

La ricetta della pinsa romana di Gabriele Bonci

Per confezionare un impasto morbido ed elastico occorreranno 230 grammi di farina di tipo 0, 30 grammi di farina di soia, 20 grammi di farina di riso, 215 millilitri di acqua, 1,25 grammi di lievito di birra fresco, 5 grammi di sale e olio extravergine di oliva. Dopo aver versato in una ciotola le farine e il lievito sbriciolato, si deve aggiungere l’acqua ben fredda e impastare a cucchiaiate dal basso verso l’alto, quindi lasciar riposare il composto per circa mezz’ora. In seguito, potrai aggiungere il sale e l’olio, e lavorare ulteriormente l’impasto, lasciandolo poi da parte per circa 20 minuti.

Trascorso tale lasso di tempo, ungi il piano di lavoro con dell’olio, e stendi la pasta senza romperla o sfaldarla. Il segreto è riportare alternativamente gli angoli esterni al centro e modellare nuovamente la pasta, assegnandole infine la classica forma ovale. Una volta plasmata, trasferisci la base della pinsa su una teglia e lasciala riposare per altri 20 minuti. Poi, dovrai compiere un nuovo giro di pieghe di rinforzo e richiuderla a palla, e ripetere la procedura per 4 volte, rispettando i medesimi tempi di riposo. L’ultimo impasto a palle deve infine maturare per 24 ore in un contenitore oleato, e coperto con un coperchio o con la pellicola per alimenti in frigorifero alla temperatura consigliata di 4°/6°, e lievitare per 5 ore fuori dal frigo.

Pinsa romana - Fonte Depositphotos - Romait.it
Pinsa romana – Fonte Depositphotos – Romait.it

La cottura della pinsa romana in 2 step

La pinsa romana sta finalmente per prendere forma: dopo averla plasmata in via definitiva, l’impasto deve essere steso su una teglia, infilato sul fondo del forno alla massima temperatura e portato a metà cottura.

Solo allora potrai estrarre la pinsa dal forno e condirla a piacere, ripassandola infine in forno per il restante tempo indicato dal timer, solitamente circa 5 minuti alla temperatura massima in modalità grill.