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Pensioni, adesso cambia tutto: se sei donna ti tolgono il 34% già dal prossimo mese | Siamo al Medioevo

Lavoratrice - Pexels - Romait.it

Incredibile ma vero: la disuguaglianza di genere adesso si gioca anche con le pensioni. Nemmeno dopo anni di lavoro stai in pace.

La disuguaglianza di genere è una delle questioni sociali più discusse del nostro tempo. Non si tratta solo di un problema etico, ma di un fenomeno che incide direttamente sulla vita economica, professionale e personale di milioni di donne.

Questo divario nasce dal diverso trattamento che uomini e donne ricevono in termini di opportunità lavorative, riconoscimenti e retribuzione. Il gender pay gap, ossia il divario salariale di genere, indica infatti la differenza tra i guadagni medi percepiti da uomini e donne a parità di mansioni o in condizioni lavorative simili.

Nonostante decenni di battaglie e campagne per la parità, le cifre dimostrano che la forbice resta ancora ampia. Questo significa che a parità di lavoro, le donne spesso portano a casa meno degli uomini. Si tratta di un intero sistema che tende a penalizzare il genere femminile lungo l’intera carriera. Fino alla pensione.

Il lavoro non pagato

Accanto al divario salariale c’è un altro aspetto spesso trascurato: il lavoro non pagato. Le donne, molto più degli uomini, si fanno carico di attività di cura, come l’assistenza ai figli, agli anziani o alla casa. Si tratta di un impegno fondamentale per la società, ma che non viene conteggiato nelle statistiche economiche né retribuito in modo diretto.

Questa mole di ore dedicate alla cura familiare spesso limita le opportunità professionali delle donne, costringendole a carriere discontinue, part-time forzati o rinunce a posizioni meglio retribuite. Il risultato è che il loro percorso contributivo è più fragile e, inevitabilmente, il trattamento pensionistico risente di questa invisibile disparità.

Casalinga – Pexels – Romait.it

34% in meno per le donne

I dati dell’Inps fotografano in modo chiaro questo squilibrio. Nel 2024 i pensionati italiani hanno ricevuto in media 2.142,60 euro al mese, una cifra superiore del 34% rispetto a quella percepita dalle pensionate, che si sono fermate a 1.594,82 euro. Le donne rappresentano il 51% dei pensionati, ma raccolgono soltanto il 44% dei redditi complessivi. Una disparità enorme che traduce in cifre quello che per anni è stato denunciato come un sistema iniquo.

Al 31 dicembre 2024 i pensionati erano circa 16,3 milioni: 7,9 milioni uomini e 8,4 milioni donne. Eppure, a fronte di un numero maggiore di pensionate, l’importo lordo delle pensioni erogate agli uomini ammontava a 204 miliardi, contro i 161 miliardi delle donne. Anche tra le pensioni anticipate, che riflettono carriere lavorative più lunghe, gli uomini ricevono importi medi di 2.277,50 euro, quasi il 23% in più rispetto alle donne con pari requisiti. Skytg24 ha diffuso le informazioni.