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Paragone trascinato sul banco degli imputati dai militanti di Italexit

Paragone viene accusato di deriva personalistica a scapito dei temi che hanno ispirato la sua lotta politica con Italexit

Gianluigi Paragone, Piazza Pulita

Gianluigi Paragone, Piazza Pulita

In molti si stavano chiedendo che fine avesse fatto Gianluigi Paragone, uscito dalle scene nell’ultimo periodo e latitante persino in tv, dove negli ultimi anni si faceva vedere spesso. Già all’epoca delle passate elezioni, si era parlato di accese polemiche del giornalista, sceso in politica, con alcuni dirigenti nazionali e regionali del suo partito per la scelta non sempre condivisa dei candidati da presentare nelle liste. Ora però il solco è diventato più profondo.

Il cambio del nome del Partito e degli obiettivi principali

Paragone viene accusato di deriva personalistica a scapito dei temi che hanno ispirato la sua lotta politica. L’uscita dall’euro e dall’Unione Europea, il suo cavallo di battaglia, sarebbe oggi una tematica finita sullo sfondo, poiché considerata da lui stesso un argomento che non tira più. Che si possa liquidare così la ragione fondante di Italexit a molti non è andato giù. Il dirottamento di Paragone da se stesso e dalle radici del suo progetto, ha creato non pochi malumori. I dissidenti, non condividendo la nuova visione che si dissocia dalla precedente, si sono ribellati in massa. Paragone dovrà rinunciare al simbolo del suo stesso partito? E soprattutto ha mai creduto in ciò che professava?

Il ‘Je accuse’ arriva dalla base ed è forte e chiaro. Uno tsunami che potrebbe sgretolare tutto l’impegno profuso. Se da un lato si può comprendere l’intento dell’ ex 5 stelle che, amareggiato dalla disfatta elettorale, vuole rinnovarsi, dall’altro pesano le ragioni degli attivisti.

Il 14 novembre in tribunale a Milano

La questione approderà davanti alla Magistratura il 14 novembre prossimo, quando il Tribunale di Milano sarà chiamato a pronunciarsi sul comportamento del Senatore che avrebbe sabotato l’idea chiave di un movimento, nato proprio per uscire dall’ UE e ripristinare la sovranità monetaria. Dismettere il simbolo ‘Italexit’ per ‘L’Italia con Paragone’ avrebbe infatti snaturato la creatura, nata nel 2021, rappresentata in modo democratico dal suo stesso statuto, con tanto d’ iscrizione nel registro dei partiti e l’accesso al 2 x 1000. Un atto visto da alcuni compagni del suo schieramento politico come un tradimento di cui si discuterà in tribunale.