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Paola Cortellesi: “Biancaneve e il sessismo nelle fiabe”. Ecco le favole

La celebrazione del matrimonio in molte favole implica che le donne non sposate siano in qualche modo prive di valore

Biancaneve e i sette nani

Biancaneve e i sette nani

Le fiabe tradizionali, pur essendo amate da generazioni, spesso perpetuano idee sessiste e sostengono valori patriarcali. Questi racconti erano originariamente pensati come lezioni morali, ma riflettono le aspettative sociali del tempo in cui sono stati scritti, in particolare l’idea che le donne dovessero essere sottomesse agli uomini. E’ un po’ quello che Paola Cortellesi, attrice e regista, in questo momento protagonista di un successo assoluto al cinema con il film “C’è ancora domani”, che abbraccia il tema del patriarcato e del sessismo, ha sostenuto in una lezione all’Università Luiss Guido Carli.

Tra gli esempi più evidenti di maschilismo e sessismo nelle fiabe troviamo:

  1. La Matrigna malevola e la Strega: In fiabe come “Cenerentola”, “Biancaneve” e “Raperonzolo”, spesso compaiono figure di matrigne malvagie o streghe. Questo implica che le donne siano una minaccia l’una per l’altra e che non si sostengano a vicenda. Inoltre, la rappresentazione di queste figure femminili anziane come gelose delle più giovani e destinate a finire sole e brutte unisce sessismo e etarismo.
  2. Violenza sessuale romanticizzata: Nelle versioni originali di alcune fiabe, come “Sun, Moon, and Talia”, che è l’antenata di “La Bella Addormentata”, la protagonista si sveglia dando alla luce i figli del principe, dopo essere stata violentata nel sonno. Anche se nelle versioni Disney si allude meno esplicitamente a questa violenza, la mancanza di consenso delle protagoniste femminili rimane un problema.
  3. Il Cavaliere in armatura splendente: Questo tema, proveniente dalle idee medievali di cavalleria e amore cortese, ritrae la principessa o il personaggio femminile come una vittima che vive una vita incolore fino a quando non viene salvata da un principe, sposata e felicemente sistemata. Questa celebrazione del matrimonio implica che le donne non sposate siano in qualche modo prive di valore.
  4. Stereotipi femminili: Le donne nei racconti di magia sono spesso rappresentate come fate o streghe, entrambe con poteri magici. Le fate sono descritte come belle e gentili, mentre le streghe come brutte e solitarie, perpetuando l’idea che l’unico ruolo delle donne sia quello di occuparsi della casa e della famiglia, e che il loro unico obiettivo sia il matrimonio.

Le fiabe moderne

Tuttavia, i tempi moderni hanno visto una ridefinizione delle fiabe con personaggi femminili più forti e indipendenti, allontanandosi dall’idea della damigella in pericolo. Questi aggiornamenti sono importanti per combattere gli stereotipi di genere radicati e promuovere messaggi più inclusivi e potenti.

Mentre le fiabe tradizionali continuano ad essere amate, è importante riconoscere e affrontare gli aspetti sessisti che contengono, al fine di educare le generazioni future a una maggiore equità di genere.​​​​​