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Roma Ostia. Dopo i varchi, bisogna pensare anche ai disabili

L’appello dell’Unitalsi di Roma: “Permettere a tutti i disabili romani di sentirsi cittadini di serie A”

C’è bisogno di un piano per la “piena accessibilità della spiaggia alle persone disabili”. L’appello arriva direttamente da Alessandro Pinna, presidente Unitalsi Roma (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali).

Nel mirino dell’appello dell’Unitalsi, l’accessibilità al litorale romano, in questi giorni al centro di un intervento dell’amministrazione capitolina, volto a combattere l’abusivismo con la rimozione dei chioschi, appunto, abusivi, e con l’apertura dei varchi nel cosiddetto ‘lungomuro’. Le #RuspedellaLegalita, come sono state ribattezzate, seppur contrastate da Federbalneari cui ha dato ragione il TAR che ha sospeso la decisione dell’amministrazione, sono comunque state accolte con favore dall’opinione pubblica.

Ora, affinché il percorso virtuoso non sia interrotto, ma anzi prosegua, Unitalsi chiede che si diano risposte anche ai diversamente abili. “Cominciano ad arrivare segnalazioni da parte di persone con handicap che hanno difficoltà ad accedere alle spiagge perché spesso quelle attrezzate possono accogliere solo alcuni disabili. Abbiamo sperimentato, gli anni scorsi, che la possibilità di passare al mare una giornata può essere l’alternativa alla solitudine in un appartamento in periferia”, dice Pinna, che prosegue: “Per questo, crediamo che il primo segnale di legalità, che deve arrivare da Ostia, sia quello di potere permettere a tutti i disabili romani di sentirsi cittadini di serie A aprendo realmente le spiagge e il mare anche a loro”.

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