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Ospedale Bambino Gesù, bimba salva grazie a un “mini-cuore” artificiale

È il primo dispositivo miniaturizzato di assistenza ventricolare intracorporeo per i bambini più piccoli ed è stato impiantato, in via del tutto eccezionale, a una bambina di 3 anni affetta da miocardiopatia

Una pompa cardiaca miniaturizzata di nome Infant Jarvik 2015, la cui sperimentazione clinica partirà prossimamente negli Stati Uniti, è stata impiantata con successo in una bambina di 3 anni affetta da miocardiopatia dilatativa e in lista di trapianto cardiaco all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. L’autorizzazione straordinaria per utilizzare il dispositivo sperimentale, un sistema temporaneo di assistenza cardiocircolatoria, è arrivata dalla Food and Drug Administration (Fda) americana e dal ministero della Salute italiano in quanto unica opzione terapeutica salvavita.

L’Infant Jarvik 2015, come spiegato da AdnKronos, è il primo dispositivo miniaturizzato di assistenza ventricolare intracorporeo (Vad) per i bambini più piccoli (sotto i 25 chili di peso) tra quelli in attesa di trapianto a causa di anomalie cardiache congenite o insufficienze cardiache severe. Il “piccolo cuore” ha un diametro di appena 15 millimetri, pesa solo 50 grammi ed è lungo 5 centimetri.

È stato realizzato dalla Jarvik Heart Inc. grazie ai fondi del National Institute of Health (Nih) all'interno del programma statunitense PumpKIN (Pumps for Kids, Infants, and Neonates), promosso dal National Heart Lung and Blood Institute (Nhlbi) e ha ottenuto eccellenti risultati negli studi preclinici.

Questo è stato il commento di Timothy Baldwin, responsabile Nhlbi del progetto PumpKIN: “Il Nhlbi ha iniziato il programma PumpKIN nel 2004 per finanziare lo sviluppo e la valutazione clinica del Jarvik 2015 Vad e di altri dispositivi simili, poiché i bambini con insufficienza cardiaca avevano a quei tempi un numero davvero ridotto di opzioni che gli consentisse di rimanere in vita. Questo è vero ancora oggi. Tenendo conto di tutti gli sforzi fatti per arrivare fino a questo punto, l'apparente successo del primo impianto effettuato presso il Bambino Gesù è per noi molto gratificante. Mentre ci prepariamo all’inizio della sperimentazione clinica qui negli Stati Uniti, quest'esperienza ci aiuterà a capire meglio come funziona il dispositivo e come prenderci cura al meglio dei delicati pazienti tenuti in vita grazie al Jarvik 2015”.

L’intervento sulla bimba è stato eseguito in data 2 febbraio dal dott. Antonio Amodeo e dalla sua équipe chirurgica. La piccola è stata estubata dopo 10 giorni e attualmente le sue condizioni di salute sono buone.

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