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Operazione nazionale anti streaming illegale: smantellata rete dai profitti milionari

Un duro colpo al traffico illecito di prodotti cinematografici, partite di calcio, match sportivi, documentari e contenuti di ogni tipo

Persona al computer

Un duro colpo al traffico illecito di prodotti cinematografici, partite di calcio, match sportivi, documentari, e contenuti di ogni tipo.

Streaming illegale, associazione a delinquere transnazionale

La polizia, su disposizione della Procura distrettuale di Catania, ha effettuato una vasta operazione in tutta Italia contro la pirateria audiovisiva. Sono state eseguite numerose perquisizioni e sequestri nei confronti degli appartenenti a una associazione per delinquere di carattere transnazionale.

L’operazione ha fatto luce sul 70% di streaming illegale nazionale, pari a oltre 900mila utenti con profitti mensili per milioni di euro.

Le città interessate dalle perquisizioni sono: Ancona, Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Brescia, Catania, Cosenza, Fermo, Messina, Napoli, Novara, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Siracusa, Trapani, L’Aquila e Taranto.

Quando lo streaming è illegale?

Quando la diffusione di contenuti multimediale è a scopo di lucro è prevista la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da 2.582 a 15.493 euro; se non c’è scopo di lucro si dovrà pagare una sanzione che va da 51 a 2065 euro.

Assistere allo streaming invece non è reato e quindi non perseguibile salvo non si tenti il download, multa da 154€ e confisca dell’audiovisivo pirata in quel caso, o non si sfrutti la cosa a fini commerciali (ad es. lo streaming illegale di una partita in un pub).

I principali tipi di contenuti digitali reperiti da fonti illegali sono film (61%), serie/programmi televisivi (52%) e, in misura minore, musica (36%), software (35 %), giochi (33%), eventi sportivi dal vivo (35%) e libri elettronici (32%).