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Operai in fuga nella Torre dei Conti: la ricostruzione del crollo che ha causato la morte di Octav Stroici

Nuovi dettagli sul crollo della Torre dei Conti a Roma emergono dalle testimonianze degli operai. La dinamica, i lavori in corso e le indagini in corso

Torre dei Conti, transenne

Il crollo della Torre dei Conti, avvenuto il 3 novembre a largo Corrado Ricci, continua a restituire elementi che aiutano a capire cosa sia accaduto nei momenti immediatamente precedenti al cedimento. I lavoratori impegnati nella ristrutturazione dell’edificio affermano di aver percepito qualcosa di anomalo e di aver tentato di allontanarsi. Octav Stroici, 66 anni, era il primo sulle scale che parevano ancora stabili. Stava scendendo per raggiungere l’uscita, ma non è riuscito a completare la fuga: il primo cedimento lo ha travolto mentre tentava di mettersi al sicuro.

Torre dei Conti, la dinamica del crollo al centro delle indagini

Secondo una prima ricostruzione, ancora soggetta alle verifiche degli inquirenti, alle 11.20 gli operai della Edilerica e della Picalarga stavano lavorando soprattutto al quinto e al sesto piano. Erano impegnati nella rimozione dell’intonaco interno, un intervento considerato non particolarmente invasivo. Lo ha spiegato Giovanni De Paulis, direttore dell’area metropolitana di Roma dell’Ispettorato nazionale del lavoro, che ha coordinato gli ispettori intervenuti sul posto. Gli operai utilizzavano anche i picconi, ma su un lato diverso rispetto a quello che sarebbe poi crollato per primo. Il cedimento iniziale è stato seguito da un secondo pochi secondi dopo, poi da quello più esteso avvenuto alle 12.50, che ha distrutto gli antichi solai interni dell’edificio e seppellito Stroici sotto diversi metri di detriti.

Torre dei Conti, i sopralluoghi e i lavori prima del cedimento

Uno dei punti chiave su cui si concentra la Procura riguarda la valutazione dell’eventuale fragilità già manifestata dalla struttura. Gli inquirenti intendono verificare se nei giorni precedenti fossero stati effettuati interventi anche sul lato poi venuto giù e se i lavoratori avessero notato segnali di instabilità. La Torre, inutilizzata da quasi due decenni, era stata oggetto di un sopralluogo tecnico eseguito da una ditta specializzata. Il progetto di ristrutturazione aveva ottenuto il via libera della Sovrintendenza, passaggio che aveva permesso l’avvio dei lavori di messa in sicurezza e bonifica, compresa la rimozione dell’amianto.

Torre dei Conti, il racconto degli operai dopo il crollo

Le testimonianze dei dieci lavoratori presenti in quel momento sono state raccolte direttamente sul posto dagli ispettori. Seduti ai tavolini davanti al monumento, mentre i vigili del fuoco tentavano di liberare Stroici con un intervento durato undici ore, gli operai hanno raccontato le fasi immediatamente precedenti al primo cedimento. Dai loro verbali emerge la consapevolezza, maturata in pochi istanti, che qualcosa non stesse andando come previsto. Pare che alcuni abbiano avuto una percezione improvvisa di allarme, forse dovuta a rumori o movimenti percepiti nei piani superiori. Una sensazione difficile da definire ma sufficiente a spingere tutti a dirigersi verso le scale.

Torre dei Conti, gli aspetti ancora da chiarire nelle prossime audizioni

Gli inquirenti stanno ora approfondendo un punto che potrebbe essere decisivo per comprendere l’intera vicenda: qualcuno degli operai aveva già espresso timori sullo stato dell’edificio? L’ipotesi non è esclusa. Lavorare all’interno di una costruzione medioevale che aveva conosciuto anni di abbandono potrebbe aver generato preoccupazioni, nonostante la presenza di un progetto approvato e di verifiche preliminari. I carabinieri, che conducono le indagini coordinate dalla Procura, ascolteranno nuovamente i lavoratori nei prossimi giorni. Si cercherà di delineare con precisione se esistessero segnali che possano aver anticipato il cedimento e se tali segnali fossero stati segnalati ai responsabili.

Torre dei Conti, una tragedia che interroga lo stato dei monumenti storici

La morte di Octav Stroici, deceduto al Policlinico Umberto I nella serata di quel lunedì dopo essere rimasto cosciente fino agli ultimi istanti, riapre anche il dibattito sulla gestione degli edifici storici e sulla loro sicurezza durante gli interventi di restauro. La Torre dei Conti, simbolo dell’area compresa tra il Foro di Augusto e via Cavour, rappresenta un patrimonio architettonico di valore assoluto. La sua fragilità emersa in modo drammatico porta ora a riflettere sulla necessità di monitoraggi più costanti, procedure più rigorose e una valutazione più attenta dello stato reale delle strutture prima dell’ingresso degli operai.

Torre dei Conti, attesa per gli esiti tecnici e le responsabilità

Ora si attende l’esito delle analisi tecniche sul materiale crollato e sul comportamento statico della Torre. Gli accertamenti dovranno stabilire se il cedimento sia stato innescato da una fragilità preesistente, da lavori eseguiti nei giorni precedenti o da un mix di fattori. I risultati saranno determinanti per comprendere eventuali responsabilità e delineare i prossimi passi per la messa in sicurezza definitiva dell’area. La città, intanto, resta in attesa di risposte che possano dare chiarezza a una vicenda che ha tolto la vita a un lavoratore esperto impegnato in un intervento considerato ordinario fino a pochi minuti prima.