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Aggressione a Cicalone alla metro Ottaviano: cosa è successo davvero

Aggredito lo youtuber Cicalone alla metro Ottaviano. Colpito da un gruppo già noto alle guardie giurate. Indagini in corso e testimonianze decisive

Roma, Metro Ottaviano

L’aggressione avvenuta alla fermata della metro A Ottaviano ha riportato l’attenzione sulla sicurezza nelle aree più affollate della Capitale. Simone Ruzzi, conosciuto online come Cicalone, ex pugile e youtuber che documenta episodi di microcriminalità urbana, è stato colpito alle spalle da più persone e soccorso in ambulanza con ferite evidenti al volto. La sua testimonianza, unita a quella della videomaker che lo accompagnava, offre un quadro complesso di quanto accaduto e delle dinamiche che hanno portato all’attacco.

Aggressione a Cicalone a Ottaviano: dinamica e primi riscontri

Secondo quanto riferito dallo stesso Cicalone tramite una storia pubblicata su Instagram, il pestaggio si è verificato alle 18:44, in un orario di forte passaggio. Lo youtuber sarebbe stato colpito alle spalle da almeno cinque individui, poi allontanatisi in direzione viale Giulio Cesare. Le ferite riportate, visibili nella foto scattata nel retro dell’ambulanza, mostrano colpi al sopracciglio, allo zigomo e alla bocca.

Le prime informazioni raccolte dalle forze dell’ordine del commissariato Borgo indicano che lo stesso gruppo, poco prima, avrebbe aggredito anche un addetto alla sicurezza della stazione. Gli agenti stanno acquisendo i filmati delle telecamere e valutando il materiale registrato dalla troupe di Cicalone, che potrebbe rivelarsi determinante per l’identificazione degli aggressori.

Aggressione a Cicalone a Ottaviano: la testimonianza della videomaker

Evelina, la videomaker che si trovava con Ruzzi al momento dei fatti, ha raccontato un episodio carico di tensione, spiegando come la situazione sia degenerata in pochi istanti. Ha descritto il gruppo come composto da persone già note in zona, con precedenti minacce rivolte sia ai due operatori sia alle guardie presenti. A suo dire, si tratterebbe di individui che si posizionano abitualmente vicino alle macchinette dei biglietti per adocchiare turisti e sottrarre bancomat o portafogli.

Evelina sostiene che l’attacco fosse diretto soprattutto contro lo youtuber. Due soggetti si sarebbero avvicinati per provocare verbalmente lei e Ruzzi, mentre uno dei due avrebbe effettuato una telefonata immediatamente prima dell’arrivo del resto del gruppo. Dopo aver colpito una guardia, il più robusto avrebbe sferrato un pugno violento alla nuca di Cicalone, facendolo crollare al suolo con il corpo irrigidito.

Aggressione a Cicalone a Ottaviano: le condizioni dello youtuber e i materiali registrati

Dalle parole di Evelina emerge uno scenario in cui Ruzzi, pur dotato di spray al peperoncino, non avrebbe reagito per non creare ulteriori rischi in un luogo chiuso, affollato e con vie di fuga limitate. Mentre era a terra, sarebbe stato colpito ancora con calci.

La videomaker ha confermato di aver registrato tutto con più dispositivi: una telecamera, degli occhiali dotati di microcamera e una camera a 360 gradi in mano a Cicalone. Questo materiale è ora nelle mani degli investigatori. Le riprese potrebbero consentire una ricostruzione completa dei movimenti del gruppo e dell’esatta sequenza dell’aggressione.

Aggressione a Cicalone a Ottaviano: indagini e reazioni

La polizia sta vagliando le testimonianze raccolte sul posto e incrociando gli elementi con episodi recenti avvenuti lungo la linea A, dove sono stati segnalati vari furti commessi da piccoli gruppi ben organizzati. L’attacco a un operatore che denuncia quotidianamente situazioni di rischio nelle metropolitane aggiunge un elemento ulteriore al quadro: la possibile volontà di intimidire chi documenta attività illecite.

Il caso ha acceso un dibattito immediato sui social, dove in molti hanno espresso solidarietà allo youtuber, spesso impegnato in reportage su borseggi, truffe ai danni dei visitatori e zone dove la tensione cresce nelle ore di punta. Chi lo segue interpreta quanto accaduto come un segnale preoccupante riguardo al controllo di determinati spazi pubblici da parte di gruppi che agiscono con rapidità e coordinamento.

Aggressione a Cicalone a Ottaviano: cosa emerge dal contesto

L’episodio ha riportato l’attenzione sulla sicurezza lungo le fermate della metro più frequentate, in particolare quelle vicine a luoghi turistici. Le testimonianze indicano un modus operandi strutturato: osservazione dei flussi, individuazione delle vittime, minacce rivolte a chi interferisce e capacità di fuggire in pochi secondi lungo vie molto affollate.

Le prossime ore saranno decisive per chiarire la natura dell’aggressione e capire se il gruppo abbia legami con bande già note per furti ripetuti in ambienti chiusi come stazioni o snodi del trasporto pubblico. Gli investigatori confidano nella qualità delle immagini raccolte dalla troupe e dalle telecamere di sorveglianza, che potrebbero permettere identificazioni rapide.

Aggressione a Cicalone a Ottaviano: sviluppo atteso delle indagini

Gli agenti del commissariato Borgo stanno coordinando gli approfondimenti, mentre Cicalone, pur dolorante, ha confermato di voler collaborare pienamente con le autorità. Resta da capire se l’aggressione possa essere collegata ai contenuti pubblicati dallo youtuber negli ultimi mesi, che spesso mostrano attività illecite dentro stazioni e aree molto frequentate.

L’episodio, ricostruito grazie ai racconti dei presenti e al materiale audio-video, mostra un quadro in cui violenza, rapidità d’azione e organizzazione hanno giocato un ruolo decisivo. Le indagini proseguiranno nelle prossime ore con l’obiettivo di individuare e fermare i responsabili.