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Online la petizione: “Vaccini obbligatori per chi va a scuola”

Secondo Michele Bocci, in un articolo apparso su LaRepubblica, “il calo delle vaccinazione dal 2012 al 2014 è stato marcato”

“Ogni anno si registrano tra i 20 e i 50 milioni di casi di pertosse e circa 300mila decessi. Tra i Paesi più colpiti, quelli europei, con un caso ogni 100mila. E il trend è in aumento”. A parlare è Susanna Esposito, presidente WAidid, Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici, che dirige l'Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano. Esposito spiega come i genitori tendano “a vaccinare meno i figli ma anche a non sottoporli ai successivi richiami previsti”. La conseguenza è che il virus colpisce anche chi è troppo piccolo per vaccinarsi e ancor di più per difendersi.

In Italia è previsto che i neonati siano vaccinati contro la pertosse a partire dal 3 mese, “ma per proteggere davvero i bimbi così piccoli è fondamentale che vengano effettuati i richiami nel primo anno di vita e anche da adolescenti”. Secondo quanto informa ancora Esposito, infatti, la vaccinazione “non conferisce un’immunità permanente e per restare protetti sono necessari richiami ogni 5 o 10 anni”.

Se questo non accade, però, possono esserci delle conseguenze. “In Italia”, aggiunge Esposito”, la copertura vaccinale contro la pertosse appare discreta nel primo anno di vita ma tra gli adolescenti è decisamente modesta”. Per gli adolescenti, certo, non è una malattia pericolosa; lo stesso, però, non può dirsi per i neonati. “Per potenziare la cosiddetta 'immunità di gregge’, raccomandiamo ai genitori di non abbassare la guardia quando i figli crescono”.

Ma il problema non riguarda solo la pertosse: quello sui vaccini è un dibattito venuto nuovamente agli onori delle cronache, per via della scelta di molti genitori a non sottoporre alle necessarie misure i propri figli. E che si è animato ancor di più dopo il caso della morte della bambina di 28 giorni, a Bologna, proprio a causa della pertosse. Secondo Michele Bocci, in un articolo apparso su LaRepubblica, “il calo delle vaccinazione dal 2012 al 2014 è stato marcato. Quelle obbligatorie sono scese sotto la soglia del 95%, considerata il minimo per avere una copertura della popolazione efficace. In alcune Regioni ci sono aree di bassissima adesione”.

Intanto, anche su change.org è partita una petizione, dal nome: “Vaccinazioni obbligatorie nelle comunità scolastiche”. Lanciata pochi giorni fa e indirizzata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, la petizione ha già ottenuto il sostegno di circa 20mila persone, che la hanno firmata. 

I danni provocati dalla diffusione di informazioni tendenziose da parte delle associazioni antivax stanno trasformando la nostra comunità: sono riapparse malattie che si credevano debellate, sono morti neonati e immunodepressi che non potevano usufruire della copertura vaccinale e si sono diffusi atteggiamenti irresponsabili nei confronti dei nostri figli”, si legge nel testo della petizione. Costoro stanno diffondendo informazioni smentite dall'OMS e da diverse ricerche scientifiche, stanno defraudando i genitori instillando la paura del complotto e stanno generando effetti a catena catastrofici nelle comunità scolastiche. È ora di intervenire. Perché la loro libertà finisce dove inizia la nostra. La nostra libertà di crescere figli sani e di inserirli in comunità scolastiche sicure”.

Per questo la petizione chiede che i vaccini “diventino obbligatori per l’accesso alle strutture scolastiche come avviene in altri Paesi per garantire ai nostri figli un futuro migliore”.

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