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Olimpiadi 2024, il Codacons insorge contro la candidatura di Roma

L’associazione dei consumatori pronta a ricorrere al Tar

Dopo l'annuncio di Matteo Renzi di voler candidare Roma per ospitare le Olimpiadi del 2024, il Codacons insorge facendo sapere di essere intenzionato ad impugnare al Tar qualsiasi provvedimento volto in questa direzione. Ne ha dato oggi notizia l'associazione dei consumatori.

Ha dichiarato in merito il presidente Carlo Rienzi: "Più che una candidatura sembra una presa in giro. Roma è una città assolutamente inadatta ad ospitare eventi di tale portata, e la prova di ciò chiunque la può leggere girando per la Capitale: opere incompiute costate miliardi di euro alla collettività come la Vela di Calatrava a Tor Vergata o la Nuvola di Fuksas all'Eur; buche stradali che si riaprono ad ogni pioggia; montagne di rifiuti che invadono le strade; trasporti pubblici insufficienti e inefficienti; sporcizia presente in centro come in periferia; microcriminalita'' dilagante, solo per citare alcuni esempi.

Al contrario di quanto vorrebbero far credere Renzi & C, Roma è tra le città che meno si prestano ad ospitare eventi di portata mondiale. Solo dopo che saranno risolti i tanti, gravi e cronici problemi della capitale, si potrà pensare ad una eventuale candidatura per le Olimpiadi".

La possibilità di candidare Roma come sede delle XXXIII Olimpiadi moderne ha inesorabilmente scaturito polemiche e fatto sorgere delicati quesiti, vista la complessità della questione in campo. Roma, che già nel 1960 aveva ospitato una delle più memorabili edizioni dei giochi olimpici, si presenta attualmente in una difficile fase amministrativa dove scandali giudiziari e mala amministrazione hanno aperto ancora di più gli occhi sulle enormi falle della capitale.

La Roma del 1960 si presentava al mondo come la capitale di un paese energico e vitale, un paese che viveva il boom economico, che recuperava la distanza con le nazioni ricche dell'occidente, riuscendo addirittura ad entrare, poco più di dieci anni dopo, nel club del G7. Tutto il mondo impazziva per l'Italia: dal cinema alla moda, dall'arte all' "italian way of life", il Belpaese si presentava raggiante al mondo.

L'Italia del 2014 è un paese ad un bivio epocale: istituzioni deboli, spinte centrifughe e secessionistiche, debito pubblico da capogiro, economia collassante, criminalità organizzata, corruzione ed emigrazione giovanile sono i maggiori problemi che la nostra nazione deve combattere per sopravvivere come realtà statale unitaria. I cittadini sono stati portati all'insofferenza totale verso uno stato lontano ed assente. Se dietro l'angolo ci dovesse essere il crollo dell'Italia come nazione o un colpo di reni in grado di salvare il paese lo si potrà comprendere solo tra pochi anni.

Forse prima di ospitare le Olimpiadi bisognerebbe rinsaldare il senso identitario del popolo italiano, con una politica più giusta ed attenta ai cittadini, anche perchè l'esempio di Atene insegna che le Olimpiadi possono rappresentare, in determinati casi, un precipizio. Forse, invece, proprio le Olimpiadi potrebbero essere quel colpo di reni in grado di inorgoglire gli italiani e dargli quella speranza necessaria per l'avvenire.

Nel frattempo, Thomas Bach, presidente del Comitato Internaziole Olimpico, ha già dichiarato che quella di Roma sarebbe una delle candidature più prestigiose possibili per ospitare l'evento.

Coraggio e paura si intersecano attorno a quest'occasione epocale che, qualsiasi sia l'esito, non passerà senza risultati. Potrebbe essere l'occasione anche per Roma di rilanciarsi a livello internazionale e di modernizzare, una volta per tutte, trasporti e strutture inadeguate da decenni.

Crollo o resurrezione?

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