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Oggi fiaccolata antidegrado a Roma nord

Questo pomeriggio la manifestazione partirà da via Castiglioni alle 17 30

“La prima fiaccolata anti-degrado di Roma nord”, annuncia una nota diramata stamattina, è prevista per il pomeriggio odierno, alle ore 17.30 in via Castiglioni presso il Santa Maria della Pietà. L’iniziativa di protesta è promossa da più e meno note realtà dell’associazionismo e del volontariato cittadino: Foro753, Roma Nord, Contro Tempo, Difendendo Roma, Comitato di Quartiere Insieme per Monte Mario e Solidarietà Nazionale. “Basta zingari, degrado e baraccopoli, ma anche roghi tossici, furti, intimidazioni, aggressioni e illegalità”, chiedono gli organizzatori che, insieme a residenti e commercianti del Municipio XIV, hanno organizzato l’evento allo scopo di “far arrivare il loro ultimatum al sindaco Marino e alla sua Giunta, rei di esser complici di questo disastro”.

“Perché Roma nord non diventi un’altra polveriera, né Roma nord né nessun'altra zona della Capitale, la misura dei residenti del Municipio XIV, qui come altrove, è colma – incalzano gli organizzatori – e non è possibile attendere che il vaso trabocchi nuovamente, per poi correre goffamente ai ripari come accadde quando in fretta e furia il sindaco dispose il trasferimento degli immigrati da Tor Sapienza all’Infernetto, dove poi accaddero nuovi e furibondi scontri all’interno della struttura alla quale furono destinati.”

A motivare l’intervento di questa nutrita task force anti-degrado c’è anche la maxindagine Mafia Capitale. “Non vogliamo che l’attenzione mediatica, conquistata dai cittadini a suon di proteste e iniziative, si distolga di nuovo da questo tema perché troppo concentrata a sceneggiare il nuovo romanzo criminale – spiegano i promotori secondo cui – i cittadini rischiano di pagare triplicemente le colpe della condotta immorale di una classe politica che, a partire dal primo cittadino, prima, ha sottratto risorse alle famiglie romane per destinarle ai rom, poi, queste risorse se le è criminalmente spartite e, adesso, oblia il disagio della popolazione con le sue squallide beghe giudiziarie”.

“Invitiamo all’azione non solo i residenti, ma anche tutti coloro che, a prescindere dal quartiere di provenienza, pagano ogni giorno lo scotto di vivere in balia di caos e barbarie, è arrivato il momento di riscoprirci comunità e di dimostrare alla politica del magna-magna che chi offende ingiustamente un romano, offende ogni romano”, conclude il coordinamento.

All’appello hanno già risposto in molti. Gli organizzatori parlano di più di mille persone che sfileranno compostamente dalla stazione di Monte Mario sino a piazza Guadalupe, tra cui anche alcuni rappresentanti dell’opposizione locale. I consiglieri municipali Oddo, Cecini e Peri hanno espresso solidarietà ai manifestanti, “la situazione non è più accettabile – hanno commentato – il degrado causato dal proliferare continuo di insediamenti rom abusivi è arrivato a livelli incontrollabili. Fumi tossici, baraccopoli e furti: i cittadini sono stanchi di tollerare tutto questo”. Nel frattempo però, a sinistra dell’arco costituzionale qualcuno storce il naso. Cosa hanno a che vedere roghi tossici, baraccopoli e degrado con il razzismo? Non è chiaro, eppure, secondo i rappresentanti locali di Sinistra e Libertà e il senatore Massimo Cervellini, firmatario della interrogazione parlamentare per revocare l’autorizzazione a quella che viene definita una  “indegna parata”, si tratta di “un’offesa allo spirito democratico ed antifascista che si è espresso con la nostra elezione e che Roma medaglia d’oro della resistenza non merita”.

Ma quella di Sel non è l’unica reazione all’imminente corteo. Sul blog InfoAut Informazione di parte si apprende che, ad aspettare i manifestanti, potrebbe esserci uno sgradevole ‘comitato di benvenuto’. “Crediamo che impedire ai fascisti, mafiosi e speculatori di portare il razzismo nelle nostre strade sia un passo di questa lotta”, si legge nel comunicato firmato “antifasciti/e di Roma”. “Sabato 13 saremo a Montemario” per impedire la fiaccolata, avvisano gli “antifascisti/e”.

Esternazioni di una gravità inaudita, che hanno tutto il sapore di un’intimidazione. Eppure, stavolta, non arriva nessuna scomunica di partito al proclama dei ‘compagni’. Le minacce di questo sedicente gruppo rivoluzionar proletario, secondo gli esegeti della democrazia, non offendono nessuno.

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