NUOVO CODICE DIGITALE – Parte il controllo incrociato tra PEC e SPID: se non coincidono scatta la multa da 2.000€ | Sistema già in azione

Invio della PEC - www.pexels.com - Romait.it
Il Nuovo Codice Digitale è chiaro: SPID e PEC dovranno essere incrociati. Se ignori la legge andrai incontro a delle spiacevoli conseguenze.
La realtà, come è ben risaputo, è in continua evoluzione e bisogna stare al suo passo. In questo caso non si può che parlare dello SPID e della PEC. Nonostante siano entrati a far parte della nostra quotidianità da qualche anno, pare che d’ora in poi saranno obbligatori e non più facoltativi.
Nel primo caso si tratta di un sistema pubblico di identità digitale e permette ai cittadini e alle imprese di fare accesso ai servizi on-line della pubblica amministrazione utilizzando la propria identità digitale. Basta semplicemente inserire le proprie credenziali e non permettere a nessuno di invadere la propria privacy.
Per quanto riguarda la PEC (posta elettronica certificata) è un sistema di posta elettronica che ha lo stesso valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno. Oggi giorno molte imprese richiedono o accettano comunicazioni solo ed esclusivamente tramite PEC.
Il tutto può rappresentare un problema con chi non ha un buon rapporto con il mondo digitale e ci possiamo riferire agli anziani. Per quest’ultimi purtroppo sono stati presi dei provvedimenti dagli alti vertici, i quali vogliono che tutti ne siano provvisti per evitare spiacevoli situazioni.
SPID e PEC, ecco le nuove regole
Ormai tutti gli italiani sono muniti sia dello SPID che di una PEC, ma pochi hanno fatto in modo di collegarli tra loro. Con il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale e le Regole sulla Comunicazione Elettronica per Imprese e Professionisti si stanno incrociando i dati menzionati prima con l’anagrafica fiscale.
Se ci saranno delle incoerenze si rischiano delle multe salate fino a 2.000 euro! Non farti prendere dal panico se non hai ancora fatto quanto richiesto dalle autorità. Sul sito tg24.sky.it è stato riportato tutto alla lettera per dare un quadro chiaro della situazione.

La nuova proroga prevista per fine anno
“Da interlocuzioni avute con il Ministero delle Imprese del Made in Italy, apprendiamo che domani lo stesso Ministero diramerà una circolare, con la quale sarà disposto lo spostamento al 31 dicembre dell’obbligo per gli amministratori delle società di comunicare indirizzo PEC personale al registro delle imprese”, ecco cosa ha dichiarato il presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti Elbano De Nuccio.
In realtà il termine per l’adempimento era inizialmente fissato al 30 giugno, ma ora è stata ufficializzata questa proroga che è stata accettata volentieri dai diretti interessati. In poche parole solo dopo questa data ci saranno delle multe da pagare nel momento in cui si scopre che la PEC non è aggiornata, che lo SPID non è intestato correttamente e che gli indizi non sono corrispondenti.