Nuova scossa, la Capitale trema ancora: adesso hanno paura che venga giù tutto | Le sirene non bastano, è allerta

I cittadini sono preoccupati - pexel - romait.it
Roma sta tremando pericolosamente. La gente ha paura e vuole fuggire. Il rischio di crolli aumenta
Roma continua a vivere giorni di inquietudine. Dopo il recente crollo avvenuto nella zona dei Fori Romani, che ha riacceso l’allarme sulla tenuta del patrimonio archeologico e, più in generale, sulla stabilità del sottosuolo, la paura torna a farsi sentire con forza.
È bastato quel cedimento per far riaffiorare un pensiero che molti romani non avevano mai davvero scacciato: e se accadesse qualcosa di più grave? Se una scossa dovesse colpire proprio il cuore della capitale, già fragile e stratificato da secoli di storia?
La città vive un momento di tensione palpabile. Sui social, nei bar, nei mezzi pubblici non si parla d’altro. C’è chi racconta di aver sentito vibrare i vetri, chi teme di dormire ai piani alti e chi, ogni volta che sente un rumore improvviso, si chiede se non sia l’inizio di qualcosa di peggiore.
Il crollo ai Fori è stato un campanello d’allarme: un segnale di quanto il terreno romano, con le sue cavità e i suoi cunicoli sotterranei, sia vulnerabile. Gli esperti ricordano che Roma, pur non trovandosi in una zona ad altissimo rischio sismico come altre regioni italiane, non è affatto immune alle scosse. E questo basta per far crescere la paura.
I sismi di quest’anno
Molti cittadini, specie dopo le notizie degli ultimi mesi, non si sentono più al sicuro. C’è chi parla di piani d’emergenza, chi vorrebbe rifugi antisismici e chi ammette di tenere sempre pronta una borsa con documenti e torcia, “nel caso succedesse qualcosa”. L’angoscia, alimentata da un susseguirsi di eventi naturali in varie zone del paese, è diventata quasi quotidiana. L’Italia, d’altronde, è una terra bellissima ma fragile, sospesa tra vulcani e faglie sotterranee che ricordano quanto potente e imprevedibile possa essere la natura.
Nel corso del 2025, infatti, il numero dei terremoti registrati lungo la penisola è stato sorprendentemente alto. Le statistiche parlano chiaro: scosse di bassa e media intensità si sono susseguite con frequenza, in particolare nelle regioni del Sud e del Centro. La situazione più preoccupante resta quella dei Campi Flegrei, dove la terra continua a gonfiarsi e tremare, provocando ansia e disagi tra gli abitanti.
Gli esperti dell’INGV monitorano costantemente l’area, ma ammettono che le dinamiche del bradisismo rendono difficile ogni previsione certa. A tutto ciò si aggiungono piccoli movimenti sismici anche in Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio, a conferma che il 2025 è stato un anno “nervoso” per il sottosuolo italiano.

Cosa sta accadendo
E proprio nel Lazio si è verificato l’ultimo episodio che ha riacceso la paura. Come riporta Fanpage.it, una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 è stata avvertita nelle prime ore del mattino nel litorale laziale, facendo tremare anche alcune zone di Roma e dei Castelli Romani. Il sisma, registrato dai sismografi dell’Ingv, ha avuto epicentro nei pressi di Anzio e si è propagato fino all’entroterra.
Non si segnalano danni a persone o edifici, ma la paura è stata reale: molte persone sono scese in strada, altre hanno raccontato di aver percepito chiaramente il movimento dei lampadari e dei mobili. Per ora, la situazione è sotto controllo, ma la tensione resta alta. In tanti si chiedono se questi episodi siano un segnale premonitore o semplicemente l’ennesima manifestazione di un Paese abituato a convivere con la terra che trema.
