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Nicola Arigliano, l’uomo e l’artista: un crooner colpevole

“Colpevole”, Nicola Arigliano, di aver amato la musica e di averla servita, aggirando i canoni dello show business e diventando lui stesso un modello da seguire

Nicola Arigliano e il suo gruppo a Vicenza

Nicola Arigliano e il suo gruppo a Vicenza

Il 2023 è il centenario della nascita di Nicola Arigliano, cantante e uomo di spettacolo del tutto particolare nel panorama italiano, e di enorme valore, dall’esistenza a tratti straordinaria e non solo a livello artistico, ma anche nei suoi fatti privati e nel loro susseguirsi.

Nato in Puglia prima della guerra, Nicola abbandonerà giovanissimo studi e famiglia per seguire la sua grande passione per la musica. Terminata la guerra, inizierà la vita del musicista suonando per night club e orchestre. Arriverà il successo e, nonostante fosse chiamato “il brutto della canzone italiana”, la sua voce lo porterà in America a incontrare Frank Sinatra e Nat King Cole.

La televisione lo vedrà protagonista, legato per più di vent’anni al marchio del “Digestivo Antonetto”, avrà anche alcune esperienze cinematografiche significative. Poi, il silenzio. Lentamente sarà solo l’attività musicale più legata al mondo del jazz e dello swing, a suscitare il suo interesse, e quello del pubblico di affezionati, fino al definitivo ritiro nella sua proprietà alle porte di Roma.

Infatti, Nicola, pur scomparendo dagli schermi, non ha mai smesso di comporre e di fare musica. Il suo ritorno alle scene sarà segnato dalla registrazione di un disco e così l’Italia tornerà di nuovo ad accorgersi di lui, di un anziano che sa stare sul palco come pochi altri.

Da lì, è una progressione di nuovi successi e altri dischi, la TV, le apparizioni a Buona Domenica, l’amicizia con Rosario Fiorello e Paolo Bonolis, che lo porteranno in trionfo a Sanremo con la canzone di Franco Fasano – Vaschetti-Grottoli, “Colpevole”. Grazie a Colpevole si aggiudica il Premio Tenco incantando tutti e entrando nella classifica dei dischi più venduti, proprio come da giovane, come altri giovani che ora vedono in lui un maestro cui portare rispetto.

Infaticabile, gira l’Italia insieme al suo gruppo di musicisti, che considera la sua famiglia e con la quale ha sempre avuto un rapporto di affetto, professionalità e rispetto profondi, come io stesso posso testimoniare.

Nicola Arigliano in un’opera di Marie Riene Levrat

Quello che con Bruno e Simone abbiamo voluto realizzare è un ritratto di Arigliano, in tutte le sue dimensioni: dal suo essere jazzman e crooner, insieme alla vita privata fatta di piccoli aneddoti e storie, l’onestà nei rapporti umani e il suo essere a qualsiasi età, icona dello spettacolo italiano.

Nicola Arigliano è “Colpevole” di essere stato una figura unica nel panorama italiano, moderna e in anticipo sui tempi, in grado di spaziare dalla musica alla televisione, passando per il cinema. È “Colpevole” di non aver subìto il tempo che passava come limite ma anzi, riscuotendo a quasi ottant’anni, un grandissimo successo con una miriade di concerti in giro per l’Italia.

“Colpevole” di aver amato la musica e di averla servita, aggirando i canoni dello show business e diventando lui stesso un modello da seguire.

“Colpevole

Di averci provato

Con quello sguardo in più”,

come recita la splendida canzone che portò a Sanremo nel 2005, quando aveva ben ottantadue anni, stupendo tutti per classe e pathos.

Giampaolo Ascolese

Nicola Arigliano: un crooner colpevole. Mezzo secolo di jazz, musica e spettacolo