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Natale, regali hi-tech: come smaltire i nostri vecchi smartphone

Nell’era dei nativi digitali, anche per questo Natale sono quelli tecnologici i regali più in voga: tra tablet, smartphone, tv, computer, ma anche elettrodomestici per la casa, sarà un Natale hi-tech per molti

Periodo di Natale, periodo di regali. La corsa agli ultimi pacchetti da mettere sotto l’albero è iniziata, ma c’è ancora qualcuno che non ha ultimato le spese ed è indeciso su cosa regalare ad amici e parenti. Nell’era dei nativi digitali, anche per questo Natale sono quelli tecnologici i regali più in voga: tra tablet, smartphone, tv, computer, ma anche elettrodomestici per la casa, sarà un Natale hi-tech per molti.

E come fare, allora, per smaltire i vecchi elettrodomestici o i nostri vecchi telefonini che saranno “rimpiazzati” dai generosi regali dei nostri genitori, dei nostri zii o dei nostri fidanzati? Ecco le 3 regole che ReMedia – sistema sistema collettivo italiani no-profit per la gestione eco-sostenibile dei cosiddetti Raee i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, pile e accumulatori esausti – stila, e che AdnKronos diffonde, per un corretto smaltimento.

Innanzitutto occorre capire quali siano gli apparecchi elettrici ed elettronici. E come? Sono elettrici ed elettronici tutti i prodotti che si alimentano con le pile o con la corrente elettrica: quando questi non sono più riutilizzabili, e diventano dunque rifiuti, devono essere raccolti in modo differenziato quando riportano il simbolo del bidone barrato. Non vanno dunque lasciati tra i rifiuti indifferenziati ma, anzi, bisogna portarli all’isola ecologica.

In alternativa, se l’apparecchio è di piccole dimensioni (sotto i 25 cm) si può portare in un punto vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche con superficie commerciale superiore ai 400mq. La consegna è gratuita e senza obbligo di acquisto. I Raee in questo modo verranno trasportati in un impianto di riciclo dove sono successivamente triturati e divisi per ottenere materie prime seconde, tra cui plastica, vetro, ferro e alluminio, da reintrodurre nel ciclo produttivo. Il corretto processo di trattamento consente di preservare l’ambiente e la salute, riducendo le emissioni di Co2, risparmiando energia e combattendo il traffico illegale di apparecchi elettronici verso i paesi in via di sviluppo.

Il 2014, in questo senso, si è concluso con un grande successo: lo scorso anno, le oltre 40mila tonnellate di rifiuti tecnologici avviati a un corretto riciclo da Remedia, hanno consentito di evitare l’emissione di 39,3mila tonnellate di Co2 equivalente, l’estrazione di quasi 80mila tonnellate di risorse minerali e fossili, il consumo e l’inquinamento d’acqua per un totale di 705 mila mc e il consumo di una superficie di suolo pari a 382 ettari di territorio. Nel 2014, inoltre, Remedia ha contribuito a ridurre i costi di importazione di materie prime per un valore complessivamente stimato in circa 21 milioni di euro.

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