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Moschea a Monteverde? No, solo “un’associazione culturale”

La presidente del Municipio XII Maltese spiega che non nascerà nessuna moschea. E precisa: “I permessi sono in regola”

A generare i primi timori sulla costruzione di una moschea nel quartiere di Monteverde Nuovo è stato un post apparso sul gruppo Facebook ‘Sei di Monteverde se..’. Uno striscione che parlava chiaro e tondo: ‘No alla moschea di Monteverde’, e che portava la firma di Prima l’Italia. Nello stesso post si annunciava anche una raccolta firme, prevista per sabato mattina per ribadire il ‘no’.

Al centro del dibattito, la nascita di un’associazione culturale nel quadrante di Monteverde, nei locali di circonvallazione Gianicolense 223. Un’associazione culturale che, secondo le accuse giunte da più parti, maschererebbe in realtà la nascita di una moschea. A denunciarlo, anche Fabrizio Santori e Marco Giudici, rispettivamente consigliere regionale e consigliere in Municipio XII, che puntano il dito contro “le gravi negligenze della Giunta del Municipio XII in termini di sicurezza e le troppe ombre sul caso della Moschea, mascherata da associazione culturale”. Una richiesta di spiegazioni è giunta anche dai portavoce di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo (portavoce romano) e Massimiliano Ricci (portavoce in Municipio XII): “Ci siamo rivolti alle autorità competenti per conoscere le informazioni in loro possesso. In attesa di una risposta loro e della presidente Maltese vigileremo su quanto sta accadendo e in particolare ci preoccuperemo di verificare se i permessi rilasciati siano regolari”. Sempre tra le fila dell’opposizione, una voce fuori dal coro è stata quella del consigliere municipale Paride Alampi (FI). Alampi, infatti, pur chiedendo alla presidente del Municipio XII Cristina Maltese di assicurarsi che tutto, all’interno dei locali, “si svolga secondo la normativa vigente”, ritiene di non dover “generare inutili allarmismi” riguardo le attività dell’associazione culturale che sta per nascere in circonvallazione Gianicolense 223.

A fugare ogni dubbio, ci ha pensato proprio la presidente Cristina Maltese, che, raggiunta telefonicamente, ha risposto da una parte ai dubbi dei residenti e dei commercianti di zona – che nei giorni scorsi hanno palesato dubbi e timori per via delle notizie poco chiare che sono circolate – sia alle dichiarazioni giunte dagli esponenti politici. “Nessuna moschea, nessun luogo di culto, solo un’associazione culturale”, assicura Maltese.

La presidente spiega che il Municipio XII “ha ricevuto la richiesta per aprire un locale in circonvallazione Gianicolense, destinato a ospitare le attività di un’associazione culturale promossa dalla comunità bengalese”. Una comunità peraltro ben radicata sul territorio romano. E per quanto riguarda i permessi, la Maltese fa sapere che “è tutto in regola, le autorizzazioni sono a posto”. Le dichiarazioni che vorrebbero la costruzione di una mosche a Monteverde, dunque, “sono infondate”.

Secondo la Maltese, il problema non è solo la non veridicità delle dichiarazioni apparse nei giorni scorsi. In un momento storico come quello che stiamo vivendo, fatto di avvenimenti che scuotono il mondo islamico, non bisogna fomentare ulteriori timori e generare inutili allarmismi. “È irresponsabile diffondere notizie che non corrispondono a verità.  Questo crea un inutile quanto dannoso allarme sociale”. Anche perché, di fatto, di tratta di un’associazione culturale che, di diritto, è “assolutamente lecita”. Ancor più se “tutto è stato svolto secondo le nostre leggi e i nostri regolamenti”. Rispetto alle dichiarazioni sulla nascita di una moschea, Maltese fa inoltre sapere che “sono state anche allertate le Forze dell’Ordine, che opereranno controlli rispetto a queste inutili diffusioni di notizie che possono creare un immotivato allarme sociale”.

Nei prossimi giorni, inoltre, sono previsti incontri con il capo della comunità del Bangladesh. “Discuteremo dei rapporti di interscambio culturale. Anche questo è uno dei compiti dell’amministrazione”, conclude Maltese.

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