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Morto 26enne per mononucleosi allo Spallanzani di Roma

I genitori sporgono denuncia ma l’ospedale replica: “Infondate le voci su un contagio ospedaliero dell’infezione”

Una morte assurda: è l'unico aggettivo che viene in mente quando a 26 anni si perde la vita per una mononucleosi. E' accaduto a Roma, dove un ragazzo di nome Jacopo, da poco laureato, si è ammalato ed è scomparso venerdì scorso, al termine di due settimane di agonia.

Ma in questa tragica vicenda non c'è soltanto l'aspetto umano da tenere in considerazione. Jacopo, infatti, dopo essere stato colto da mononucleosi fulminante, è stato ricoverato presso l'ospedale " Lazzaro Spallanzani ", dove la situazione clinica è precipitata con l' entrata in coma e il successivo decesso per ipossia. I genitori, pur non avendo accusato apertamente il personale sanitario, hanno sporto denuncia per fare piena luce sulle cause del decesso del figlio, ipotizzando un contagio un'infezione ospedaliera che avrebbe debilitato in modo fatale il fisico di Jacopo, le cui difese immunitarie erano già basse a causa della mononucleosi. Come da prassi in questi casi, la Procura di Roma ha aperto un'inchiesta per verificare se effettivamente si sia trattato di omicidio colposo.

A stretto giro è arrivato il punto di vista sull'accaduto da parte della direzione sanitaria dello Spallanzani: "E' stata avviata tempestivamente – si legge in una nota – una valutazione dell'evento mediante audit clinico come previsto nelle procedure di risk management e secondo il percorso subito condiviso con la competente autorità regionale. Vanno smentite categoricamente le affermazioni pubblicate oggi su alcuni mezzi di stampa in merito a un possibile contagio ospedaliero dell'infezione e ad altri episodi infettivi acquisiti durante il ricovero".

"Le procedure di sorveglianza delle infezioni ospedaliere allo Spallanzani – prosegue il comunicato – sono conformi a standard di elevata sicurezza e nel caso specifico non vi è stata nessuna evidenza di un'infezione acquisita in ospedale. Sul caso ècomunque in corso un'indagine giudiziaria richiesta dai familiari. Attendiamo quindi gli esiti delle valutazioni in corso".

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