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Mondo di Mezzo, Morassut: “Coinvolgimento rilevante del PD”

La proposta: “Azzerare il tesseramento”. E a Orfini dice: “Uscire dai cda delle municipalizzate”

"C'è un coinvolgimento non irrilevante di parti del Pd. Mi auguro che ne escano a testa alta". Così, ieri, il deputato PD Roberto Morassut prendendo la parola sull'inchiesta Mondo di Mezzo, che ha scoperchiato l'esistenza di una cupola mafiosa nella Capitale, a cui sarebbero legati anche alcuni esponenti politici, per ora però solo indagati.

Morassut, dal canto suo, sottolinea di essersi battuto "contro una idea di opposizione consociativa", ma non altrettanto "radicale" – spiega – "è stata la battaglia nel partito". Certo – aggiunge – "nessuno poteva pensare a queste ricadute giudiziarie". Resta comunque un punto politico: "Penso di aver sempre sottolineato la necessità di avere con l'esperienza della destra al governo della Capitale una opposizione più radicale, non propaganda ma atti, come uscire da tutti i consigli di amministrazione delle municipalizzate". Morassut, infatti, consigliere comunale dal 1997 con Rutelli, è stato assessore all'Urbanistica con Veltroni, a partire dal 2001.

Di fronte a questa situazione, è possibile parlare di scioglimento del Comune di Roma? Morassut si dice possibilista: per un momento, gli è parsa "l'unica via d'uscita per ripartire". Ma per Morassuto il punto è un altro: "Azzerare il tesseramento", ovvero "quelle modalità di adesione al partito che negli ultimi anni, non solo a Roma, sono scadute come qualità, non sono sempre state trasparenti. Se la base associativa di un partito si logora, poi le conseguenze possono essere negative".

Morassut non ha freni. "Le correnti hanno una loro dignità politica, ma quando in un partito si afferma un sistema tribale, aggregazioni di potere che si occupano solo di potere", va a finire che "questi organismi prendono le preferenze in modo non regolare e riescono a condizionare anche i tavoli dove si fanno le liste bloccate". La soluzione? Attuare l'art. 49 della Costituzione ("Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale", ndr) e "fare primarie sottoposte a norme di legge". 

Ma Mafia Capitale, secondo Morassut è solo "l'ultimo tassello" di una serie di inchieste: soprattutto nella consiliatura di centrodestra, a Roma, c'è stato "un sistema della destra padrona, che non è una novità" – sottolinea il deputato dem.

Il che, però, non esclude un coinvolgimento del PD. Morassut è tornato a parlarne oggi a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio24. "Il coinvolgimento in generale del Pd è significativo". Secondo l'ex assessora all'Urbanistica, va fatta un'analisi. "C'è stata sostanzialmente una resa della politica e un aumento patologico dell'elemento del potere attraverso un esorbitante ruolo di quelle che io non considero delle correnti". E torna quindi a parlare dell'esistena di quelle che definisce "tribù". 

"Il Pd romano dovrebbe uscire dalle strutture gestionali e amministrative. Il Pd avrebbe dovuto uscire già da quattro o cinque anni da tutti i consigli di amministrazione" – ha poi concluso, rivolgendosi al neonominato segretario del PD romano Matteo Orfini, anche presidente del PD, subentrato al dimissionario Lionello Cosentino: "Credo che potrebbe essere la prima cosa che deve fare Orfini. In questa fase ci vuole un allontanamento della politica dalle strutture gestionali e amministrative. Controllando però  che chi viene messo e che magari non è un politico non sia legato a delle filiere lobbistiche".

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