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Milano 90, protestano i dipendenti a rischio cassa integrazione

Ingressi sbarrati per protesta agli uffici dei dipendenti capitolini: “Marino ci hai lasciato in mezzo alla strada”

Tutti gli impiegati della società Milano 90 sono oggi a rischio cassa integrazione per il mancato rinnovo del contratto alla società da parte di Roma Capitale.

Per questo i dipendenti dell'azienda che gestiva i servizi legati agli affitti dei due palazzi di via delle Vergini e largo Loria, dove si trovano alcuni uffici del Campidoglio, hanno protestato stamane proprio di fronte agli edifici, dei quali hanno sbarrato l'ingresso, costringendo i dipendenti capitolini a rimanere per strada.

I dipendenti e i rappresentanti dei sindacati hanno spiegato che l'azione dimostrativa, assieme alla proclamazione di uno sciopero per la giornata di oggi, è stata attuata "contro l'indifferenza e le continue prese in giro di Roma Capitale", che, secondo i rappresentanti dei lavoratori, "non ha mai aperto il tavolo di confronto promesso con l'azienda".

"Il Comune si era impegnato il 27 gennaio a sedersi a un tavolo per ricontrattare gli accordi con Milano 90, salvando così i posti di lavoro", hanno spiegato alcuni rappresentanti all'agenzia DIRE, mentre a dicembre "aveva già firmato con altri soggetti per spostare gli uffici di via delle Vergini e questi di largo Loria in alcuni stabili in via del Tritone e via della Panetteria, di proprietà di un altro imprenditore, risparmiando quasi zero". 

"Andremo a parlare con l'assessore al Patrimonio, Alessandra Cattoi, per capire perché non si siedono al tavolo", hanno aggiunto i rappresentanti dei sindacati, mentre sul portone d'ingresso dello stabile campeggia un volantino: "Marino hai messo in mezzo a una strada i dipendenti di Milano 90 e nemmeno ci vuoi parlare? Adesso ci lasciamo i tuoi dipendenti, così capisci che si prova"

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