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Incendio scuola Oberdan, quando intervenire dopo non basta

Sabato sera l’incendio doloso da parte di vandali che si sono introdotti nella scuola a Monteverde. Oggi istituto chiuso

L’incendio alla scuola Oberdan, in largo Ravizza nel quartiere di Monteverde, è notizia del giorno che ha scatenato il dibattito all’interno delle istituzioni capitoline, a tutti i livelli. Sabato sera, i Vigili del Fuoco sono intervenuti per domare l’incendio divampato all’interno della struttura scolastica. A scatenare le fiamme, alcuni vandali che, introdottisi all’interno del plesso rovesciando banchi e sedie e dopo aver danneggiato tutto ciò che gli capitava a tiro, hanno appiccato dei vari focolai, dando fuoco ad una classe intera, la 4aC, al terzo piano dell’edificio. Al momento le classi sono inagibili, così come dichiarato dai Vigili del Fuoco.

Nel frattempo, mentre il consigliere d’opposizione in Muncipio XII, Marco Giudici, chiede un Consiglio straordinario sull’argomento, “per sollecitare l'amministrazione e per mettere al muro i responsabili, considerando che questo fatto si sarebbe potuto evitare con degli accorgimenti”, il dibattito si apre anche in Campidoglio. Il sindaco di Roma Ignazio Marino si è recato presso la scuola per un sopralluogo. I vandali hanno provocato danni alle mura, ai controsoffitti e ai pavimenti, hanno sporcato le aule, imbrattato le lavagne. E hanno rovinato anche tutti i lavori degli alunni. Non si esclude, stando anche a quanto dichiarato dallo stesso Giudici, che gli autori del gesto si siano introdotti all’interno della scuola Oberdan passando attraverso le fessure nelle ringhiere, nella parte posteriore del plesso – motivo per cui Giudici parla di un evento che si sarebbe potuto evitare.

Individuare i responsabili, non sarà un compito facile, visto che la scuola Oberdan a Monteverde non è dotata di telecamere. Il dibattito, quindi, verte proprio su questo punto: come e in che modo aumentare i sistemi di sicurezza nei plessi scolastici della Capitale? “Appena il Municipio ci darà il progetto in accordo con la sovrintendenza entro il mese di marzo vedremo di installare le telecamere. Ci sono molte scuole in periferia che hanno subito devastazioni. È già pronto un piano di allocazione delle risorse in molte scuole della città in modo tale che sia il sistema della videosorveglianza che altre tipologie di sistemi, come gli allarmi alla finestre, siano installati entro l'inizio dell'anno scolastico” – ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici di Roma Capitale Maurizio Pucci, in sopralluogo presso la scuola con il sindaco Marino e con l’assessore alla Scuola Paolo Masini. “Questo non garantisce dalle aggressioni ma è un deterrente importante” – continua Pucci. Questa scuola sarà inserita all’interno del piano ‘scuole salubri’ ” – assicura anche Masini per parte sua.

“Vedere zaini e matite bruciate è un fatto quasi inspiegabile, la violenza nei confronti dei bambini deve essere veramente condannata. La polizia sta cercando di capire chi siano gli autori di questo gesto così vile e violento” – dice invece il sindaco Marino – “Stiamo calcolando i danni: i muri sono anneriti, il pavimento 'cotto' e le mattonelle sollevate. Ma la cosa che ci ha fatto più impressione è che hanno ammassato gli zaini dei bambini e hanno dato fuoco”.

Al momento si è al lavoro per riaprire la scuola già domani. E nel frattempo, ci si chiede: perché in questa città – cambiano le amministrazioni, si succedono i sindaci – non si riesce mai a intervenire con un piano di prevenzione? Forse perché la prevenzione in termini elettorali non paga, perché i cittadini non la percepiscono? Bisogna sempre aspettare la distruzione per far vedere che si è costruito qualcosa? Il punto è che le basi su cui in questa città, da anni, si costruiscono progetti, sono proprio le ceneri dell’aula che brucia. Castelli che crolleranno alla prima folata di vento.

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