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Matteo Messina Denaro arrestato, onore alle famiglie delle vittime di mafia

‘Non è vero che i mafiosi hanno un codice d’onore e non toccano i figli. I mafiosi sono una #montagnadimerda e basta

Giuseppe Di Matteo

Giuseppe Di Matteo

Per circa trent’anni di Matteo Messina Denaro, boss della mafia, non si e’ saputo nulla o quasi. Qualche foto sbiadita. In un colpo di flash e’ venuto alla luce un mondo: il don non era lontano, si sentiva protetto a casa sua, soffriva di una forma di tumore al colon, si sottoponeva a sessioni frequenti di chemioterapia presso la clinica Maddalena di Palermo ( …e oltre a queste anche a selfie con personale sanitario), utilizzava abiti firmati, profilattici con ausilio di Viagra (anche I potenti ne hanno bisogno) e al polso si braccialava di un fastoso orologio da oltre 35.000 Euro.

Messina Denaro, coscienze ripulite dell’omertà che per anni lo ha protetto

Al suo arresto si sono alzate grida di giubilo, ovazioni per l’arma dei Carabinieri e applausi scroscianti per la Magistratura che gli ha dato la caccia per una vita. Un tripudio in cui le coscienze di tanti forse, si sono ripulite dall’omerta’ che nel silenzio assordante ha protetto questo criminale senza scrupoli per decenni: dissolte come d’incanto le spallucce fatte da tanti cittadini, come sciolto nell’acido fu il corpicino di Giuseppe Di Matteo, il 12enne strangolato e sciolto nell’acido quasi due anni dopo essere stato rapito per ordine del boss: l’ennesimo povero innocente colpevole di essere figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo.

Raccogliamo un commento dalla strada, che la dice lunga:

‘Non è vero che i mafiosi hanno un codice d’onore e non toccano i figli. I mafiosi sono una #montagnadimerda e basta.

Ecco, a dire la Verita‘ non si sbaglia mai.

La Sicilia rimane un mondo a parte, fatto di luci e ombre, un insieme di sensazioni, colori e profumi troppo intensi, un complesso ancora in tanta parte inaccessibile, reo di essere una costola d’Italia, uno strano Paese questo, dove si parla tanto, ma spesso si fa troppo poco, e di colpo ci si ritrova tutti sullo stesso carro, quello del vincitore.

Onore ai caduti di mafia (e di silenzio e tradimento), sempre, onore a uomini piccoli e grandi che hanno perso la vita con il loro sacrificio: le loro famiglie ne piangono, spesso sole, la mancanza.