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Matteo Berrettini nella storia: battuto Hurkacz, è in finale a Wimbledon

L’azzurro è il primo tra uomini e donne a raggiungere l’ultimo atto in 134 edizioni. Sfiderà domenica uno tra Shapovalov e Djokovic

Berrettini Wimbledon semifinale

Matteo Berrettini

Un’impresa, un altro traguardo, uno dei più grandi raggiunti da Matteo Berrettini in una carriera con molte pagine ancora da scrivere. La prima di queste domenica alle ore 15, dove si giocherà la prima finale slam, nel tempio del tennis di Wimbledon.

Con autorevolezza e maturità, Berrettini ha battuto in semifinale il polacco Hubert Hurkacz in quattro set (6-3, 6-0, 6-7, 6-4) diventando il primo italiano in 134 edizioni a qualificarsi per la finale del torneo più prestigioso del tennis mondiale. Matteo si conferma l’uomo delle prime volte: in finale in uno slam diverso dalla terra rossa, 45 anni dopo l’ultima volta (Adriano Panatta); in una semifinale slam sul cemento (US Open 2019); pronto per provare a trovare una medaglia a Tokyo, cosa che manca al tennis italiano da quasi un secolo (1924).

Servizio e solidità mentale le armi di Berrettini

Tornando alla prima volta di oggi, ossia di un azzurro in semifinale a Wimbledon, Berrettini era atteso da un ostacolo che evocava brutti ricordi agli appassionati italiani: quell’Hurkacz che nel giorno di Pasqua batté in finale Jannik Sinner nel Master 1000 di Miami. Il polacco arrivava con ottime credenziali alla semifinali, dopo aver battuto Medvedev agli ottavi e Roger Federer ai quarti, oltre allo scalpo di Lorenzo Musetti al primo turno.

La pressione era tutta sulle spalle dell’azzurro, dato per favorito dai bookmakers ma ancora non avvezzo a questi palcoscenici. Scende in campo subito concentrato e dopo la metà del primo set arriva il primo grande strappo. Dopo 14 punti lottati al settimo game arriva il break che fa da spartiacque alla semifinale: un superparziale di 10 game consecutivi che porta Berrettini avanti 2 set a 0 nel giro di un’ora.

Nel terzo set Hurkacz torna in partita e porta il set al tie-break, che conquista per 7 punti a 3. Ma la prova di maturità del giocatore romano viene superata alla grande, impedendo al match di girare completamente. Al rientro nel quarto set, strappa subito il servizio e porta il break fino a fine set, per una partita chiusa in poco più di due ore e mezza. Grazie ai 22 ace serviti e sole due palle break concesse (entrambe annullate), Matteo Berrettini conquista la finale di Wimbledon senza aver perso la battuta in semifinale.

Un percorso netto che in queste 6 partite l’hanno visto andare avanti con pochissime esitazioni, un giocatore in fiducia che, complice la vittoria al Queen’s, è reduce da 11 vittorie consecutive sull’erba. Domenica alle 15 sfiderà il vincente tra il canadese Shapovalov ed il numero uno Novak Djokovic. Con la finale dell’Europeo a Wembley, si profila una lunga domenica pomeriggio per gli appassionati sportivi in quel di Londra…

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